sabato
11 Ottobre 2025
teatro

Dallo Schiaccianoci a Macbeth: la stagione di opera e danza dell’Alighieri

Inaugurazione il 9 dicembre con il Balletto dell’Opera di Tbilisi 

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La nuova Stagione d’Opera e Danza del Teatro Alighieri di Ravenna si presenta come un viaggio tra sogno e realtà, archetipi senza tempo e sguardi contemporanei, con un cartellone internazionale da dicembre ad aprile.
Per la prima volta l’apertura è affidata alla danza, con una delle storie natalizie più amate al mondo: Lo schiaccianoci, con il Balletto dell’Opera di Tbilisi, fra i più antichi teatri d’opera dell’Europa dell’Est. Dall’incanto fiabesco a reami ben più oscuri con il Macbeth di Verdi, nella coproduzione che avrà debuttato a fine ottobre a Pisa; la regia è di Fabio Ceresa e l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini sarà diretta da Giuseppe Finzi. Il percorso Opera si completa con i nuovi allestimenti de L’italiana in Algeri e di Carmen  altri due titoli dominati da figure femminili dalla volontà trascinante. La regia di queste produzioni è firmata rispettivamente da Fabio Cherstich e Stefano Vizioli, in buca c’è sempre l’Orchestra dell’Emilia Romagna Arturo Toscanini, diretta da Alessandro Cadario in Rossini e Audrey Saint-Gil in Bizet.

Parallelamente, il cartellone Danza continua con due compagnie che rappresentano al meglio le nuove rotte della danza in Europa, dalle Alpi al Mediterraneo: l’Area Jeune Ballet – Genève (28 febbraio, 1 marzo), i cui giovanissimi talentuosi da tutto il mondo proporranno tre coreografie di Ken Ossola, Gil Carlos Harush e Erion Kruja, e la ŻfinMalta – National Dance Company (21, 22 marzo) con Mortal Heroes di Sita Ostheimer, una “odissea” attraverso caos e passione, luce e ombre, fragilità e forza. Si rinnova inoltre Impromptus: arie, danze e improvvisazioni, un progetto di improvvisazioni in musica e danza concepito in collaborazione con il Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto (6 febbraio).

«Ancora una volta, la Stagione d’Opera e Danza del Teatro Alighieri è un’occasione preziosa per costruire sinergie fra diversi soggetti culturali della Città – commenta l’Assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia – Tanto più che l’incontro fra spettacolo dal vivo e arti visive si rinnova nel doppio segno del mosaico e della nuova generazione di artisti che si stanno formando nella nostra città. Se è infatti un’opera del mosaicista Giuliano Babini a rappresentare la Stagione nella sua interezza in tutti i materiali promozionali, sono tre studentesse dell’Accademia di Belle Arti a ‘vestire’ con i costumi realizzati nel corso di Decorazione di Graziano Spinosi tre studentesse del Conservatorio Verdi perché diventino Lady Macbeth, Isabella e Carmen nelle immagini che caratterizzeranno la promozione dei titoli d’opera».

Il programma: 

Il 30 gennaio e il 1° febbraio, la Stagione Opera si apre con Macbeth, opera dominata dalla figura magnetica e implacabile della Lady, che molto contribuisce alle tinte cupe e visionarie dell’opera. In scena, il ruolo è di Marily Santoro, mentre Macbeth è Franco Vassallo; Roberto Scandiuzzi è Banco, Barbara Massaro la dama della Lady, Matteo Falcier e Francesco Pittari sono rispettivamente Macduff e Malcolm, Alin Anca interpreta il medico e un domestico e Agostino Subacchi veste i panni del sicario e di un araldo. Giuseppe Finzi dirige l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, mentre il Coro Lirico di Modena è preparato da Giovanni Farina. La regia di Fabio Ceresa può contare sulle scene di Tiziano Santi, i costumi di Giuseppe Palella e le coreografie di Mattia Agatiello.

Il 13 e 15 marzo è in scena L’italiana in Algeri, con la quale un giovanissimo Rossini, su libretto di Angelo Anelli, già sperimentava quella “follia organizzata” che nelle sue partiture unisce ritmi vorticosi, brillantezza vocale e invenzione teatrale. La nuova coproduzione vede Ravenna accanto a Reggio Emilia, Piacenza, Modena e alla Fondazione Haydn di Trento e Bolzano e i Teatri di OperaLombardia. Anche al centro di questo dramma giocoso c’è una donna capace di capovolgere ogni gerarchia e tener testa agli uomini, in una celebrazione moderna e leggera dell’ingegno femminile. A vestire i panni di Isabella è Laura Verrecchia, mentre Mustafà ed Elvira sono interpretati da Giorgio Caoduro e Gloria Tronel. Barbara Skora, Giuseppe De Luca e Ruzil Gatin sono rispettivamente Zulma, Haly e Lindoro; Vincenzo Taormina è Taddeo. Accanto all’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini, diretta in quest’occasione da Alessandro Cadario, il Coro Claudio Merulo di Reggio Emilia è guidato da Martino Faggiani. Se Fabio Cherstich è alla regia, scene, costumi e luci sono firmati rispettivamente da Nicolas Bovey, Arthur Arbesser e Alessandro Pasqualini.

Il 24 e 26 aprile il percorso Opera si completa con Carmen, altro nuovo allestimento in coproduzione con i teatri di OperaLombardia, Modena e Piacenza. Composto su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy dalla novella di Prosper Mérimée, il titolo di Bizet scandalizzò al suo debutto nel 1875 all’Opéra-Comique per quella sua protagonista indomita e libera che rivendica il diritto di vivere secondo le proprie regole. Carmen è interpretata da Maria Kataeva, mentre Don José ed Escamillo sono Joseph Dahdah e Gianluca Failla. I personaggi di Micaëla, Mercédès e Frasquita sono affidati a Jaquelina Livieri, Elena Antonini e Donatella De Luca rispettivamente. Audrey Saint-Gil dirige l’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini, mentre Giovanni Farina e Paolo Gattolin preparano l’uno il Coro Lirico di Modena e l’altro quello di Voci Bianche del Teatro Comunale di Modena. Alla regia Stefano Vizioli; la coreografia è di Pierluigi Vanelli, con scene di Emanuele Sinisi, costumi di Annamaria Heinrich, luci di Vincenzo Raponi e progetto di videomapping e visual art di Imaginarium Studio.

Anche quest’anno il calendario è accompagnato dagli appuntamenti di Prima dell’opera,  un approfondimento dedicato a ciascun titolo in programma, curati da Carla Moreni (Macbeth, 29 gennaio), Gregorio Moppi (L’italiana in Algeri ,12 marzo) e Leonetta Bentivoglio (Carmen, 23 aprile). Gli appuntamenti sono sempre a ingresso libero, alle 18, nella cornice di Palazzo Rasponi.

Danza:

Il 9 e 10 dicembreLo schiaccianoci apre la Stagione 2025/26 dell’Alighieri nella produzione che ha conquistato già il Teatro Regio di Torino con nove recite sold-out. Sulla musica di Čajkovskij, il racconto fantastico di E. T. A. Hoffmann che ha incantato generazioni di spettatori trova una sua nuova e affascinante incarnazione nella rilettura di Nina Ananiashvili e Alexey Fadeechev delle coreografie di Petipa. Già stella del Bolshoi e dell’American Ballet Theatre, Ananiashvili guida il Balletto dell’Opera di Tbilisi da vent’anni, riallacciandosi alla grande tradizione russa ma infondendovi una sensibilità nuova, fatta di freschezza narrativa, virtuosità tecnica e attenzione per la cultura georgiana. Non a caso scene e costumi di Simon Virsaladze e il design di Yuri Gegeshidze collocano la vicenda in una casa georgiana, prima di seguire Clara e lo Schiaccianoci attraverso paesaggi fiabeschi. La battaglia contro il Re dei Topi, la danza dei fiocchi di neve, l’esplosione di colori e stili del secondo atto – dalle danze di carattere alla variazione della Fata Confetto – si susseguono in un intreccio di stupore visivo e musicale, che fa de Lo schiaccianoci un rito natalizio per eccellenza.

Il 28 febbraio e il 1° marzo, l’Area Jeune Ballet – Genève propone tre coreografie. Un autre jour, creata da Ken Ossola, è una danza collettiva interrotta da momenti di solitudine traboccanti di desiderio di ritrovare le connessioni; Kiss & Fly è una produzione del 2018 di Gil Carlos Harush, mentre We Will Never Give Up on Love è stata creata l’anno scorso da Erion Kruja, nato a Tirana ed ex ballerino di Hofesh Shechter.

Il 21 e 22 marzo, la ŻfinMalta – National Dance Company conclude la Stagione Danza con Mortal Heroes, in cui Sita Ostheimer crea un’atmosfera al tempo stesso intima e sconfinata.

Si rinnova anche quest’anno il dialogo con il Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto, grazie al quale il percorso Danza del Teatro Alighieri include un appuntamento fuori abbonamento il 6 febbraio alle Artificerie AlmagiàImpromptus: arie, danze e improvvisazioni si propone di esplorare nuove modalità di interazione tra movimento e suono, favorendo una relazione fluida e spontanea tra le due discipline in uno spazio creativo dove coreografi e musicisti lavorano fianco a fianco.

I biglietti e gli abbonamenti sono disponibile alla biglietteria del Teatro Alighieri (abbonamenti dal 13 ottobre e biglietti dal 10 novembre, per la danza, e dal 1 novembre per l’opera).

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