Sabato 13 dicembre – negli spazi della Sala Martini del Mar-Museo d’Arte della città di Ravenna – si è tenuta la cerimonia di premiazione del VII Premio Internazionale GAeM – Giovani Artistə e Mosaico, un appuntamento che da oltre tredici anni racconta e sostiene le nuove traiettorie del mosaico contemporaneo.
Durante il pomeriggio sono stati annunciati i vincitori delle due sezioni del Premio, che anche quest’anno ha visto un altissimo numero di candidature. A introdurre l’incontro sono stati i due curatori della manifestazione, Sabina Ghinassi e Antonio Rocca, che hanno raccontato al pubblico il percorso di selezione e gli orientamenti critici che hanno guidato l’edizione 2025.
Per la sezione dedicata al mosaico tradizionale, realizzata in collaborazione con la storica fornace Orsoni Venezia 1888, il premio è stato assegnato a Sofia Liapis con l’opera Madonna (2024) che ha segnato l’incontro virtuoso tra la filologia musiva e contenuti contemporanei, quali la riflessione critica sull’immagine della classica Maternità.
Per la sezione dedicata ai linguaggi non convenzionali e sperimentali – sviluppata insieme alla Fondazione Cingoli – il premio è andato a Luca Federico Ferrero con Bordo Mare (2025), opera concettuale, riflessione raggelata sul nostro desiderio di dominio/coercizione su ciò che è la Natura.
Entrambe le opere entreranno a far parte della Collezione di Mosaici Contemporanei del Mar, a testimonianza del ruolo del Premio nella costruzione di un archivio vivo e in continua evoluzione.
Menzione speciale a Silvia Mantellini Faeti che, con l’installazione site-specific Sidus è entrata in dialogo immersivo con gli spazi del Chiostro della Manica Lunga, attraverso un intreccio di memorie personali e suggestioni della storia di Ravenna.
L’edizione di quest’anno della mostra di GAeM, inaugurata lo scorso 18 ottobre nella Manica Lunga della Biblioteca Classense e visitabile fino al 18 gennaio 2026 (a ingresso gratuito), raccoglie 38 opere scelte tra 136 candidature provenienti da contesti molto diversi, a testimonianza di come il mosaico continui ad attrarre e ispirare le nuove generazioni. Il percorso espositivo si muove tra materiali tradizionali e sperimentazioni radicali, tecniche classiche e pratiche ibride. Le opere dialogano con il tema della Biennale di Mosaico Contemporaneo 2025, “Luogo Condiviso”, riflettendo sui concetti di comunità, identità, relazione con i territori e con il tempo.
Accanto alla mostra prosegue il progetto delle Residenze Musive, che nel 2025 ha coinvolto Lisa Martignoni e Dalia Tvardauskaite nei laboratori ravennati di Pixel Mosaici e Dimensione Mosaico, affiancate dai curatori Viviana Piraneo e Giorgio Vernuccio. Un’esperienza formativa che permette alle giovani generazioni di lavorare sul campo, a contatto diretto con la tradizione viva del mosaico ravennate.



