Bolognetta: «Il ripristino della rampa danneggiata sarà fatto a nostre spese»

La società ravennate comprende Cmc e ha realizzato l’accesso al ponte
aperto a Natale e franato a Capodanno: «Cedimento del terreno»

«Bolognetta eseguirà a sue spese tutti i lavori necessari per il ripristino dell’opera danneggiata». L’annuncio è contenuto in una nota stampa diffusa dalla stessa società cooperativa per azioni Bolognetta con sede a Ravenna: il raggruppamento di imprese che riunisce Cmc, Ccc e Tecnis ha realizzato la rampa di accesso al viadotto Scorciavacche sulla superstrada Palermo-Agrigento inaugurata a Natale e franata a Capodanno. Bolognetta inoltre rende noto che l’esame dei propri tecnici «ha portato a individuare la causa del fenomeno nel cedimento del terreno naturale sottostante». I lavori per il ripristino, secondo le stime dell’azienda, richiederanno circa due mesi di tempo e potranno cominciare non appena l’autorità giudiziaria disporrà il dissequestro dell’area.

I fatti sono ormai noti, dopo che le immagini dell’asfalto franato hanno fatto il giro di testate e telegiornali nazionali: il 23 dicembre (con tre mesi di anticipo rispetto alle previsioni nell’ambito dei lavori di ammodernamento di un tratto di 34 km compreso tra Bolognetta e Lercara Friddi il cui completamento è previsto per il 2017) è stato aperto al traffico un tratto di circa 1,3 km che comprende il nuovo viadotto Scorciavacche, il 30 dicembre è stata disposta la chiusura dagli stessi tecnici dell’azienda dopo aver rilevato alcune fessure nel manto stradale dirottando il traffico sul vecchio tracciato, nei giorni successivi un tratto di circa 30 metri del terrapieno ha registrato un consistente abbassamento.

Intervistato da La Repubblica, Massimo Matteucci (presidente di Cmc) ha dichiarato: «Era una cosa che non doveva accadere, anche laddove esistono problemi servono accorgimenti preventivi. Ma nella vita di un cantiere grande come quello di smottamenti simili ne succedono. Ecco, io proverei soprattutto a togliere di mezzo il termine crollo, perché c’è stato solo uno smottamento. Quel tratto di strada è stato consegnato finito tre mesi prima del tempo, adesso penso che se ci fossimo presi il tempo, col senno di poi… Però questa è una tempesta in un bicchier d’acqua, e la nostra è un’impresa seria». E sull’individuazione delle cause si era espresso così nel corso della stessa intervista: «Abbiamo aperto un’inchiesta interna, abbiamo protocolli di legalità e organismi preposti a individuare in piena trasparenza le responsabilità. Ci prendiamo tutte le responsabilità che ci competono, è nostro interesse capire cosa non ha funzionato. Se abbiamo sbagliato interverremo e soprattutto metteremo a posto tutto».

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