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    Categoria: economia

Sciopero, i portuali prendono la piazza Cgil: «Adesione totale nella Compagnia»

Corteo in città, protesta contro l’apertura al mercato per le attività
e i servizi: «Si spalancano le porte alle infiltrazioni illegali» FOTO

«In Compagnia portuale e tra i lavoratori interinali l’adesione alla mobilitazione ha raggiunto il 100 percento ed è stata altissima tra i lavoratori dei terminal e in Autorità portuale. Grande partecipazione anche nei servizi tecnico nautici, dove i lavoratori hanno scioperato nel rispetto della normativa di legge e garantendo la sicurezza e i servizi essenziali». Con un nota scritta inviata alle redazioni la Cgil tira le somme a Ravenna sull’esito dello sciopero nazionale proclamato per oggi, venerdì 6 marzo, da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uilt. La giornata di protesta, contro le ipotesi finora circolate a proposito di leggi di riforma della portualità e di liberalizzazioni nel settore, è stata caratterizzata da un corteo partito dalla stazione ferroviaria per raggiungere piazza del Popolo dove si è svolto un presidio davanti alla prefettura dove è poi entrata una delegazione dei tre sindacati di categoria per incontrare il prefetto. I sindacati hanno consegnato una nota ufficiale al prefetto con le motivazioni e il dettaglio delle ragioni della protesta e il prefetto si è impegnato a trasmetterla al Governo.

«Siamo estremamente soddisfatti – commenta il segretario provinciale della Filt-Cgil, Danilo Morini – per la risposta del mondo portuale ravennate che in maniera pacifica, ma determinata, si schiera contro una riforma dei porti che porterebbe gravissime conseguenze. L’iniziativa ha inoltre raccolto il forte sostegno delle istituzioni locali con le presenze al presidio del sindaco e del vicesindaco di Ravenna, dei consiglieri regionali Gianni Bessi, Piergiovanni Alleva e Mirco Bagnari, del presidente della Provincia e del presidente dell’Autorità portuale».

La riforma in discussione proposta dal ministro Maurizio Lupi, secondo il sindacalista, metterebbe a rischio l’occupazione e la sicurezza: «Come ribadito più volte, in queste ultime settimane, ci troviamo di fronte a un disegno di distruzione delle regole e della legalità per quanto attiene al lavoro portuale. La riforma indirizza le attività di un settore così importante e delicato verso la balcanizzazione e la concorrenza al massimo ribasso, a danno della sicurezza, delle garanzie di intervento in caso di emergenza, della professionalità e dei diritti fondamentali. Gli attacchi all’articolo 17 della legge 84/94, aprendo al mercato anche il ciclo nave e le operazioni portuali oltre che i servizi tecnico nautici, spalancano le porte alle infiltrazioni illegali, già così pervasive nel mondo della logistica, e si scaricano sulle spalle dei lavoratori le rincorse al massimo ribasso. In questo modo si dissolverebbe inoltre il contratto nazionale dei lavoratori portuali e dei dipendenti delle Autorità portuali. L’abbandono delle norme vigenti provocherebbe la fine della professionalità in banchina e in porto, la fine della formazione e dell’attenzione alla sicurezza, distruggerebbe quanto di buono oggi, in diverse realtà portuali e per vincolo di legge, si è realizzato».

«Il Partito Democratico – ha dichiarato Michele de Pascale, segretario provinciale Pd – sostiene la battaglia degli operatori portuali scesi in piazza oggi. Questo sciopero ci fa comprendere l’importanza del coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti nel processo di cambiamento dei porti che deve avere come obiettivo lo sviluppo delle aree e la valorizzazione della professionalità e della competenza. Anche il nostro deputato ravennate Alberto Pagani ha già sottolineato in più occasioni la necessità di elaborare la riforma portuale presentando un progetto organico sulla riorganizzazione del sistema di governo degli scali senza arretrare nella sicurezza e nella qualità del lavoro e della navigazione. Più i lavoratori agiscono in sicurezza più i porti saranno competitivi».