Si complica il recupero del mercantile turco affondato a dicembre
con sei morti. Doveva essere tutto finito a metà maggio
Non tengono le saldature di riparazione della falla del relitto del Gokbel appena riportato in superficie dalle operazioni di recupero dopo l’incidente che lo fece naufragare a fine dicembre al largo del porto di Ravenna (causando la morte di sei marittimi su undici a bordo): la circostanza, come riportato dalle pagine de Il Resto del Carlino di oggi, costringerà le società di recupero a rivedere i piani per la rimozione del mercantile turco. La falla infatti imbarca acqua e quindi rende inutile il lavoro delle pompe per svuotare lo scafo.
Secondo quanto riporta il quotidiano, inoltre, ci sarà da risolvere anche un altro problema. Quando si è cominciato a sollevare la nave adagiata sul foto ci si è resi conto che aveva imbarcato fango e il peso rischiava di spezzarla in due. Si è quindi dovuto rimuovere una parte, quella che conteneva gli alloggi dell’equipaggio, poi adagiata sul fondale e ora affondata in parte nella melma.
La circostanza allungherà ulteriormente i tempi necessari per liberare l’area al largo della costa ravennate. Quando le operazioni iniziarono le previsioni delle autorità erano di completare tutto entro la metà di maggio.
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