Confcommercio se la prende in particolare con la tassa di soggiorno
e vuole un esperto accanto a un assessore a tempo pieno
«Sono stati fatti diversi errori e tutte le volte che li abbiamo evidenziati abbiamo trovato atteggiamenti risentiti e poco umili da parte dell’amministrazione e dell’apparato», attacca Scialfa. Che se la prende in particolare con la tassa di soggiorno: «Ha penalizzato i nostri lidi rispetto a Cervia, località che invece cresce in termini di presenze».
Più in generale è la mancanza di programmazione degli interventi quella che accusa il presidente degli albergatori: «Il bilancio turistico del Comune è una somma d’interventi nei quali figurano il servizio di bus navetta tra Marina di Ravenna e Punta Marina Terme, la quota non marginale della manutenzione delle aiuole e la copertura di tutta una serie di spese correnti. In tutto questo non vi è nulla di strutturale in termini di promozione di Ravenna come, ad esempio, la partecipazione alle principali fiere del settore o la cura del territorio e delle infrastrutture».
Insomma la critica è sulla gestione delle entrate dalla tassa di soggiorno: «Oltre a penalizzare fortemente il settore non ha portato alcuna risorsa aggiuntiva per rendere più accogliente il territorio. Manca una reale programmazione delle attività delle politiche turistiche a medio e lungo termine nelle quali tutti gli imprenditori possono riconoscersi ed orientare i propri investimenti».
È tempo di fare autocritica, dice Scialfa: «Avremmo piacere che, senza nulla togliere all’attuale assessore in carica da febbraio (la delega è stata assegnata a Massimo Cameliani dopo l’uscita dalla giunta di Andrea Corsini), si valutasse l’opportunità di un assessorato a tempo pieno affiancato da un esperto che, dati alla mano, avesse la capacità di guidare il settore in maniera adeguata all’importanza che ricopre».