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    Categoria: economia

Luglio di sole ma turismo in calo «Colpa delle scelte del Comune»

Confcommercio se la prende in particolare con la tassa di soggiorno
e vuole un esperto accanto a un assessore a tempo pieno

«Se gli altri comuni turistici crescono e Ravenna no, un motivo ci sarà e va ricercato nella cattiva gestione delle politiche turistiche fatte fin qui dall’amministrazione comunale». Senza troppi giri di parole il presidente provinciale di Federalberghi Confcommercio, Nicola Scialfa, fa una riflessione sui recenti dati provinciali di luglio (pernottamenti in calo dello 0,2 percento e arrivi in crescita del 7 percento rispetto a luglio 2014).

«Sono stati fatti diversi errori e tutte le volte che li abbiamo evidenziati abbiamo trovato atteggiamenti risentiti e poco umili da parte dell’amministrazione e dell’apparato», attacca Scialfa. Che se la prende in particolare con la tassa di soggiorno: «Ha penalizzato i nostri lidi rispetto a Cervia, località che invece cresce in termini di presenze».

Più in generale è la mancanza di programmazione degli interventi quella che accusa il presidente degli albergatori: «Il bilancio turistico del Comune è una somma d’interventi nei quali figurano il servizio di bus navetta tra Marina di Ravenna e Punta Marina Terme, la quota non marginale della manutenzione delle aiuole e la copertura di tutta una serie di spese correnti. In tutto questo non vi è nulla di strutturale in termini di promozione di Ravenna come, ad esempio, la partecipazione alle principali fiere del settore o la cura del territorio e delle infrastrutture».

Insomma la critica è sulla gestione delle entrate dalla tassa di soggiorno: «Oltre a penalizzare fortemente il settore non ha portato alcuna risorsa aggiuntiva per rendere più accogliente il territorio. Manca una reale programmazione delle attività delle politiche turistiche a medio e lungo termine nelle quali tutti gli imprenditori possono riconoscersi ed orientare i propri investimenti».

È tempo di fare autocritica, dice Scialfa: «Avremmo piacere che, senza nulla togliere all’attuale assessore in carica da febbraio (la delega è stata assegnata a Massimo Cameliani dopo l’uscita dalla giunta di Andrea Corsini), si valutasse l’opportunità di un assessorato a tempo pieno affiancato da un esperto che, dati alla mano, avesse la capacità di guidare il settore in maniera adeguata all’importanza che ricopre».