X
    Categoria: economia

Incubo Bolkestein per i bagnini Ma al De André il governo rassicura

In arrivo una sentenza della Corte di giustizia di Lussemburgo verso
le aste delle concessioni. Se ne è parlato alla fiera di Coop Spiagge

Da Lussemburgo, dove ha sede la Corte di giustizia dell’Unione europea che ha il compito di garantire l’osservanza del diritto nell’interpretazione e nell’applicazione dei trattati fondativi dell’Ue, nei prossimi mesi potrebbe arrivare un colpo di spugna sulla proroga dal 2015 al 2020, concessa dal Governo italiano, per la scadenza delle concessioni demaniali rilasciate dallo Stato a imprese private per svolgere attività turistico-ricettive balneari a fronte del pagamento di un canone. In buona sostanza sono i permessi necessari per gli stabilimenti sulle spiagge che sono aree di proprietà pubblica. La questione arriva dai palazzi delle istituzioni comunitarie nel nord Europa ma riguarda da vicino il territo- rio ravennate: basti pensare che i 47 km del tratto di costa della provincia, suddivisa fra i comuni di Ravenna e Cervia, contano circa 400 concessionari per quasi altrettanti stabilimenti balneari. Ogni concessione ha un canone annuo che varia, a seconda della superficie, da circa 8mila euro fino oltre 30mila a cui si sommano i 5-6mila euro necessari per garantire il servizio salvataggio. Contro la proroga al 2020 – la seconda dopo una prima che aveva già spostato la scadenza dal 2013 al 2015, in entrambi i casi per prendere tempo per arrivare a legiferare in materia senza che ancora sia accaduto – hanno fatto ricorso al Tar due imprese interessate a subentrare in due concessioni demaniali esistenti in Sardegna e in Lombardia, rinnovate senza apertura al mercato. I due tribunali amministrativi regionali hanno così rivolto una questione pregiudiziale alla Corte europea chiedendo di verificarne la compatibilità del comportamento italiano con il diritto comunitario. In particolare i giudici del Tar dubitavano della legittimità dell’automatismo per la proroga. Nei giorni scorsi l’Avvocatura generale della Corte ha dato parere negativo sul comportamento italiano. Il parere dell’avvocato non è definitivo, resta da attendere il pronunciamento ufficiale della Corte di Giustizia che però difficilmente ribalta l’opinione della sua avvocatura.

Tutto gira intorno alla direttiva dell’Ue formalmente identificata dalla sigla 2006/123/CE ma molto più nota come direttiva Bolkestein dal nome del politico olandese Frederik “Frits” Bolkestein, il commissario europeo per il mercato interno della Commissione Prodi che ha sostenuto la sua approvazione. La Bolkestein è stata presentata dalla Commissione europea nel febbraio del 2004 e emanata nel 2006, la legislazione italiana l’ha recepita tramite l’approvazione del decreto legislativo numero 59 del 26 marzo 2010. La direttiva si concentra sui servizi del mercato unico europeo e si occupa di concorrenza: per quanto riguarda in particolare le attività dei bagnanti prevede la possibilità a tutti, anche ad operatori di altri Paesi dell’Ue, di partecipare ai bandi pubblici per l’assegnazione delle concessioni. Le cosiddette aste per le spiagge. Invece il Governo approvò una legge per slittare al 31 dicembre 2020 la scadenza delle concessioni su tutta la costa italiana fissata al 31 dicembre 2015, confermando gli stessi concessionari senza gara ad evidenza pubblica. Una proroga automatica.

Ora si attende la sentenza della Corte. I più ottimisti dicono tra maggio e giugno ma più probabilmente solo dopo l’estate. Sarà sì una sentenza riferita ai due casi specifici ricordati ma farà giurisprudenza e il legislatore non potrà non tenerne conto nel momento in cui andrà finalmente a mettere mano alla riforma del settore. La notizia del parere dell’avvocatura ha messo in fibrillazione l’ambiente dei bagnini ravennati ma un’analisi più lucida ipotizza l’eventuale scenario delle aste non certo dietro l’angolo.

Sul tema si è svolto al Pala De André (nell’ambito della fiera della cooperativa spiagge, vedi articoli correlati) un incontro definito dai rappresentanti dei bagnini «franco e costruttivo» tra i presidenti dei due maggiori sindacati regionali dei balnearei (Fiba e Sib), il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sandro Gozi, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e l’assessore regionale Andrea Corsini.

I presidenti delle associazioni regionali Maurizio Rustignoli e Simone Battistoni hanno chiesto quali prossime azioni il governo, nazionale e regionale, abbia intenzione di mettere in campo al fine di scongiurare complicazioni derivanti da eventuali future pronunce negative da parte della Corte di Giustizia Europea sui ricorsi in essere.

Il sottosegretario Gozi ha ribadito l’intenzione del governo nazionale di lavorare su una legge di riordino del settore che contempli la previsione del cosiddetto “doppio binario” con il riconoscimento di un congruo periodo transitorio a favore degli attuali concessionari. Per arrivare a questo risultato, su cui si dovrà proseguire il negoziato con l’Unione Europea in tutte le sedi, è necessaria l’unità di intenti dei ministri coinvolti, della Conferenza Stato Regioni e delle associazioni di categoria. Il Presidente Bonaccini, unitamente all’Assessore Corsini, ha ribadito l’impegno della Regione Emilia Romagna in questo senso annunciando l’imminente apertura del tavolo di confronto con il neo Ministro agli Affari Regionali Enrico Costa.

«Il prossimo appuntamento – si legge nella nota dei balneari – è dunque programmato tra qualche settimana con il fermo impegno ad arrivare preparati al momento decisivo dell’approvazione di una legge che terrà nella massima considerazione le proposte unitarie avanzate dalle federazioni balneari».