Approvato un ordine del giorno contro l’Angela Angelina
Angela Angelina è la piattaforma più vicina alla costa, tra le 47 attive in Emilia-Romagna per l’estrazione di gas entro le 12 miglia, e opera a soli due chilometri dalle spiagge di Lido di Dante ed è accusata di aver “abbassato” Lido di Dante di 19 millimetri all’anno dal 1999 al 2015. «Da anni Legambiente e cittadini – dichiara Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia-Romagna – sottolineano i danni dell’attività estrattiva sotto costa. Finalmente, con un referendum alle porte, sembra che anche l’amministrazione di Ravenna si sia decisa ad aprire gli occhi. Raggiungere il quorum e la vittoria del sì al referendum del 17 aprile è un segnale fondamentale per indicare una strada nuova e positiva per i territori, dando una scadenza certa all’estrazione delle limitatissime risorse di gas presenti nei fondali della nostra regione, contro lo spreco di denaro pubblico oltre che per mettere fine ai danni agli ecosistemi ed alle attività economiche legate al turismo, prodotti dalle trivellazioni; trivelle che arricchiscono poche grandi compagnie, scaricando i costi su tutti i cittadini».
l comitato dei cittadini di Lido di Dante, però, ricorda che il referendum sulle trivelle «non è risolutivo in quanto Angela Angelina ha già una concessione prorogata sino al 2027». Per questo il comitato preme perchè si arrivi al «fermo di questa piattaforma in tempi brevissimi» e all’immediata «messa in campo di interventi strutturali ben più cospicui di quelli attualmente finanziati da Eni» per mettere una pezza ai guasti di Lido di Dante. «Quello di Lido di Dante è un caso che deve essere valutato singolarmente al di fuori di quello che sarà l’esito del referendum nazionale e sul quale non è possibile attendere oltre», afferma il comitato. (fonte agenzia Dire, www.dire.it)