Dopo il voto favorevole dell’assemblea dei creditori, il tribunale di Ravenna ha omologato in via definitiva il piano di salvataggio presentato dall’Acmar nella richiesta di concordato in continuità. La cooperativa edile venderà beni e rami d’azienda non più strategici per ricavarne liquidità e al tempo stesso proseguirà la sua attività riducendo la propria dimensione: con questo disegno si punta a saldare i creditori privilegiati entro il 2018 e entro il 2020 i chirografari che riceveranno il 40 percento del credito vantato. La situazione più delicata riguarda ora i lavoratori: il piano di salvataggio prevede infatti 130 posti in esubero sugli attuali 300 assunti.
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