Il locale si arrende: «Apertura quotidiana impossibile, proveremo una sera a settimana fino alla Notte d’Oro poi decisione definitiva»
L’annuncio di Buratti e Pietropaolo è contenuto in una lettera aperta inviata ai giornali con toni pacati ma tanta amarezza: «Quello che forse non è chiaro, è che dietro ad una saracinesca abbassata c’è il nostro lavoro, ci sono le nostre passioni e i sacrifici di una vita, ora compromessi per cause indipendenti dalla nostra volontà». Il sapore della beffa è dato dai ritardi con cui si stanno sviluppando i lavori: oggi il Comune ha fissato in ottobre la riapertura ma le previsioni all’inizio del cantiere erano per giugno. «Siamo consapevoli dei disagi che possono derivare dai rapporti tra Amministrazione e Soprintendenza, ma agli amministratori chiediamo di mettersi per un attimo nei nostri panni. Ma se la Soprintendenza in più di un’occasione ha sottolineato come il materiale ritrovato non fosse particolarmente rilevante ai fini archeologici, cosa si sta aspettando?».
Palazzo Merlato aveva messo in campo alcune misure di compensazione come lo sgravio di tributi locali – «L’averci sgravato della tassa sui rifiuti è stato un gesto apprezzabile, ma non sufficiente, in quanto di rifiuti, purtroppo, non se ne producono più» – ma ora serve altro: «In attesa di una risposta, l’Amministrazione potrebbe pensare di coinvolgere le attività della piazza e limitrofe nelle iniziative pubbliche di intrattenimento ad esempio nelle prossime attività in Darsena o creare progetti ad hoc».