Triste destino per le installazioni sul Candiano inaugurate un anno fa
per la festa di Ravenna Capitale. Ora ci penseranno gli ortisti?
Le installazioni progettate dallo studio Officina Meme sono state realizzate riutilizzando cassoni in legno forniti dall’associazione Naviga in Darsena che li aveva ottenuti per gentile concessione di un imprenditore ortofrutticolo. Quattro installazioni chiamate il Faro, la Duna, il Campo e l’Isola: solamente la prima (quella più vicina al ponte mobile) non presenta elementi di verde. «Il concept – si leggeva nel progetto – trasforma i cassoni in moduli costruttivi, la cui semplice rotazione nelle tre direzioni spaziali permette la costruzione modulare delle singole strutture, ciascuna poi caratterizata dall’inserimento di vegetazione, grafica o carpenteria metallica, in relazione alla funzione specifica. L’obiettivo è quello di rendere fruibile l’area della banchina fornendo i servizi necessari all’utilizzo dell’area come: la luce, la sosta e l’ombreggiamento e il gioco e la scoperta dello spazio».
Due mesi fa è stato siglato un patto di collaborazione tra Comune, Officina Meme e il gruppo di ortisti che curano gli orti della vicina via Pag nell’ambito del regolamento dei beni comuni che prevede la collaborazione fra amministrazione e cittadinanza per la gestione di alcuni spazi comuni. In questo caso agli ortisti è richiesto di passare due volte a settimana per ripulire le installazioni da eventuali rifiuti. Cosa che avviene. Ora si proverà a capire se agli ortisti potrà essere chiesto di innaffiare e curare il verde: solo in questo caso si andrà a rifare la piantumazione.