Immobiliare, segnali di risveglio «Domanda in crescita del 20 percento»

Dati ultimo anno: secondo Fiaip provinciale mercato trainato da coppie trentenni con due stipendi in cerca della prima casa

Segnali di risveglio dal mercato immobiliare ravennate: la richiesta di immobili segna un più 20 percento negli ultimi 12 mesi, trainata da una clientela rappresentata soprattutto da coppie trentenni che cercano la prima casa potendo contare su due stipendi. È quanto emerge dai dati raccolti da Fiaip provinciale, la federazione degli agenti immobiliari professionali, tra gli associati del territorio.

«Ad un calo relativamente contenuto dei prezzi di vendita, diminuiti del 4-5 percento rispetto al 2015 per poi stabilizzarsi negli ultimi mesi, si accompagna un netto aumento della domanda, che ha fatto registrare un segno positivo del 15-20 percento soprattutto nei comuni con maggiore densità abitativa, mentre la ripresa è ancora lenta nel territorio del forese – ha spiegato il responsabile dell’Osservatorio Immobiliare, Giuseppe Spiteri -. Un ruolo determinante è stato giocato dalle banche: la ritrovata volontà di concedere credito ha dato vita a prodotti innovativi e formulati per specifiche tipologie di cliente, che hanno riscosso interesse e riportato l’attenzione sull’intero comparto. Stabili invece i contratti di locazione».

La nuova edizione dell’Osservatorio Immobiliare è stata presentata oggi, 16 settembre, nella sede di Confindustria Ravenna alla presenza, tra gli altri, dell’assessore comunale alle attività produttive Massimo Cameliani, del senatore Stefano Collina, del presidente nazionale Fiaip Paolo Righi e del presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa.

«In un mercato dalle dinamiche complesse ed intricate, è importante fissare ogni anno dei punti fermi, che ci diano la possibilità di fotografare un settore di vitale importanza economica – ha osservato Pier Paolo Baccarini, Presidente Fiaip Romagna – alla ricerca di un filo logico e di una lettura dell’andamento del mercato che ci aiuti a fare scelte più consapevoli, intelligenti ed economicamente sensate».

«Crediamo molto nell’area vasta e nell’ampliamento della rappresentanza per rafforzare la nostra identità e la nostra voce, e anche la nostra associazione tra pochi giorni diventerà ufficialmente, insieme ai colleghi di Rimini, Confindustria Romagna – conclude il direttore di Confindustria Ravenna, Marco Chimenti – la dimensione provinciale ormai non è più sufficiente per affrontare i mutati scenari e per rappresentare aziende che si sono adattate a questi scenari, cambiando a loro volta. Il nostro è un tessuto economico vivace e dinamico, e ci sembra doveroso adeguarci per fornire risposte a esigenze nuove e servizi congrui».

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