venerdì
13 Giugno 2025
La novità

Cambio al bancone: Ramiro, Belli e Cavour acquistati per 700mila euro

I tre storici bar passano a una società di Treviso: «A Ravenna si pagano anche 5 euro per un prosecco. Mi pare tanto, da noi sarà a 3»

Condividi

In un colpo solo in meno di sei mesi la gestione di tre bar tra i più noti del centro storico di Ravenna passerà di mano finendo sotto un’unica proprietà: da settembre il Caffè Ramiro, dal 7 ottobre il bar Cavour (non il Caffè Corte Cavour come erroneamente scritto in precedenza) e da febbraio il bar Belli diventeranno locali della società Quintavalle di Treviso per un investimento complessivo da 700mila euro. Francesco Polo e Lodovico Miotto sono gli imprenditori che sbarcano in Romagna ma i nomi dei locali non cambieranno: «Sono delle istituzioni per i ravennati e dei punti di riferimento nei loro discorsi: “Ci troviamo da Ramiro” abbiamo capito che è una frase con un significato. Teniamo i nomi e sarà la clientela ad accorgersi della nuova gestione».

L’avventura ravennate è cominciata dal Ramiro: «Un’agenzia ha saputo che stavamo trattando e ci ha proposto anche gli altri locali – racconta Polo –. La società con cui arriviamo è nata cinque anni fa ma con altre società siamo nel settore da sempre, abbiamo già una decina di bar tra Treviso e Conegliano. Come andrà questo nuovo investimento è difficile dirlo adesso, lo scopriremo solo vivendo, come dice Battisti». Un altro avamposto a Ravenna potrebbe essere nell’ampliamento del centro commerciale Esp: trattative in corso partendo dai rapporti già esistenti con la società proprietaria di un centro in Veneto.

Ai due veneti non mancano le ambizioni: «L’obiettivo è migliorare i fatturati del 30 percento». Con quali strategie? Prima di tutto nuovi servizi e miglioramento di quelli esistenti: «Puntiamo molto sui tabacchi aumentando l’assortimento ma anche offrendo servizi che non garantiscono grandi entrate economiche ma portano più gente dentro al locale e qualcuno che consuma poi c’è sempre. Ad esempio da Ramiro ora abbiamo i biglietti dell’autobus e i pagamenti delle bollette. Le percentuali per noi sono ridicole, ogni mille euro incassati a noi ne restano venti ma le persone che entrano per quel motivo poi consumano».

Il rilancio passerà anche da una strategia più aggressiva per i prezzi di certi prodotti: «Dalle nostre parti in Veneto un bicchiere di prosecco di quello buono si paga due euro e cinquanta. A Ravenna in centro lo trovo a 4,50 o 5, mi sembra tanto. Noi faremo prosecco a tre e spritz a tre e cinquanta e daremo comunque qualche stuzzichino». Un’altra filosofia per l’aperitivo: «In Veneto non c’è l’abitudine dell’apericena che vediamo a Ravenna dove si pagano 7 euro per un bicchiere e poi c’è di tutto al buffet. Da noi magari si fanno due bevute con qualcosa da stuzzicare e poi si va a cena da un’altra parte». In tutto questo un ruolo importante l’avrà certamente la cantina vinicola di Miotto. Ma nel progetto imprenditoriale c’è grande peso anche per il personale: «Per ora abbiamo dieci dipendenti per i primi due bar. Noi saremo a Ravenna ogni tanto ma in nostro assenza sarà Valentina Cacace a occuparsi del coordinamento. Crediamo molto nell’approccio del personale, il sorriso e la cortesia fanno la differenza. Chi tornerebbe in un bar se la prima volta che entra trova una barista musona?».

Condividi
Contenuti promozionali

DENTRO IL MERCATO IMMOBILIARE

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

La casa di Anne

Il progetto di un'abitazione del centro di Ravenna a cura dello studio di Giovanni Mecozzi

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi