E l’Osservatorio della Regione registra 11 milioni di pernottamenti in più dell’Istat

L’assessore Corsini: «I dati ufficiali sono inattendibili e parziali»
Ecco i dettagli dei primi otto mesi, in crescita ma lontano dai record

Dopo alcuni anni di crisi, e in particolare di calo generalizzato del numero dei pernottamenti, il turismo nel comune di Ravenna riparte. Almeno stando ai dati Istat – elaborati sulla base di quelli forniti dalle strutture ricettive – dei primi otto mesi dell’anno, tradizionalmente già molto indicativi, essendo compresi i tre della stagione estiva.

Al 31 agosto i turisti arrivati sui lidi ravennati sono stati 315mila circa (l’1,7 percento in più rispetto allo stesso periodo del 2015) di cui 71mila stranieri, in crescita del 7,7 percento rispetto all’anno scorso. Nella città d’arte la crescita percentuale è stata più marcata (4,2) con oltre 166mila arrivi registrati. Che complessivamente sono quindi già quasi 500mila, con ancora quattro mesi di tempo per cercare di avvicinare se non migliorare – come stima il Comune – la migliore performance dell’ultimo decennio che resta quella del 2011 con oltre 578mila arrivi nel territorio comunale di Ravenna.

Passando al dato più significativo per l’economia del territorio, quella dei pernottamenti (in gergo definiti “presenze”), la crescita rispetto al 2015 è ancora più marcata in questi primi otto mesi dell’anno, grazie probabilmente anche a un’estate caratterizzata (tranne le primissime settimane) dal bel tempo. Sui lidi le presenze si riavvicinano così alla soglia dei 2 milioni (1.939.247 per la precisione, in crescita del 6,1 percento), tradizionalmente superata a fine agosto fino al 2014, mentre la città d’arte fa registrare comunque il miglior risultato (parziale) degli ultimi cinque anni con 325mila presenze, in crescita del 6,4 percento sul 2015. Complessivamente i pernottamenti sfiorano quindi i 2,3 milioni: resta ancora lontano il record del 2009, quando si superò per la prima e unica volta nella storia la soglia dei 3 milioni a fine anno.

Questi primi mesi del 2016 però hanno fatto registrare anche un record negativo, che si aggiorna ormai di anno in anno, quello relativo alla permanenza media dei turisti nelle strutture del comune di Ravenna: solo nel 2005 era di 5,3 giorni mentre l’anno scorso aveva fatto registrare il dato peggiore di sempre, ossia 4,6 giorni. Nei primi sette mesi (non è ancora disponibile il dato di agosto che dovrebbe aggiornare al rialzo la media) va ancora peggio, con la permanenza media che si ferma a 4 giorni (1,9 in città e 5,2 al mare). Altro dato che racconta un’epoca è quello relativo alle strutture ricettive del comune (nel 2015 i posti letto erano complessivamente circa 38mila) con il comparto alberghiero passato dal 41,5 percento del totale nel 2006 al 27,3 del 2015, quando in pratica 7 strutture su 10 utilizzate dal turista a Ravenna sono di tipo extraalberghiero e con il capoluogo che nel 2014 contava oltre 200 bed&breakfast, oltre due terzi di quelli presenti in tutta la provincia.

Per quanto riguarda la provenienza dei turisti, da gennaio a luglio i pernottamenti degli italiani sono stati quasi il triplo di quelli degli stranieri, tra cui a farla da padrone c’è la Germania (24,6 percento del totale dei turisti stranieri) davanti a Svizzera (e Liechtenstein) e Francia (complessivamente questi quattro paesi rappresentano circa il 50 percento del totale). Tra i turisti italiani, i residenti di Emilia-Romagna e Lombardia rappresentano insieme oltre il 60 percento dei pernottamenti. Seguono Piemonte, Veneto, Lazio e Toscana (complessivamente circa il 20 percento).

Allargando l’orizzonte sono 1.169.883 gli arrivi (stabili) e 5.489.271 i pernottamenti registrati a fine agosto in tutta la provincia (in crescita del 2,3 percento rispetto al 2015), con Ravenna e Cervia (stabile rispetto all’anno scorso, a quota 3 milioni) che, come noto, rappresentano tradizionalmente circa il 95 percento del totale. Gli ultimi due anni a fine anno le presenze si sono assestate attorno al deludente dato di 6,5 milioni, con il record che resta quello del 2009 con 7,2 milioni e la soglia dei 7 superata solo in altre tre occasioni nella storia (2011, 2007 e 1982).
Guardando ai dati regionali al momento la nostra provincia si conferma la seconda in regione, la quale chiude complessivamente il mese di agosto con oltre 30 milioni di presenze e  Rimini a spiccare  con oltre 13 milioni. L’unica provincia a vedere un arretramento (e anche pesante) dei pernottamenti è Ferrara, con poco più di 2 milioni di presenze, in calo del 16,5 percento.

Ma ai 30 milioni di pernottamenti in regione secondo i dati Istat di cui sopra – obbligatori per legge e frutto delle comunicazioni delle strutture ricettive – da quest’anno si affiancano anche quelli dell’Osservatorio sul Turismo Regionale di Unioncamere (elaborato da Trademark Italia) che ne stima addirittura 11 milioni in più. L’Osservatorio utilizza una metodologia che prevede oltre alla rivalutazione periodica delle statistiche ufficiali, anche la stima, in tempo reale, dell’andamento turistico elaborata attraverso le indicazioni «fornite – si legge nel sito internet – da un panel di oltre 3mila operatori di tutti i comparti dell’offerta turistica regionale insieme a vari riscontri indiretti, come i dati relativi alle uscite ai caselli autostradali, gli arrivi aeroportuali, i movimenti ferroviari, le vendite di prodotti alimentari e bevande per l’industria dell’ospitalità, i consumi di energia elettrica e acqua, fino alla raccolta di rifiuti solidi urbani».
Secondo i dati dell’Osservatorio – che non sono disponibili suddivisi per provincia ma solo per prodotto: costa, città d’arte, terme, Appennino – tra gennaio e agosto in regione si sono registrati 8.829.000 arrivi (con una crescita del +1,1 percento sullo stesso periodo del 2015) e 41.838.500 presenze (+1,5 percento). Una performance positiva su cui ha giocato un ruolo decisivo la Riviera Romagnola che ha chiuso i primi otto mesi dell’anno con un incremento sia di arrivi (5.449.000, +1 percento sullo stesso periodo del 2015) che di presenze (33.403.000, +1,1 percento).
«Siamo soddisfatti per questi dati» commenta l’assessore regionale al Turismo, il ravennate Andrea Corsini, che sottolinea come quelli Istat siano invece «inattendibili», «molto parziali» e «sottostimati» non tenendo in considerazione appartamenti e sharing, tipo la nuova moda di Airbnb.

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