Ravenna e Cervia al lavoro insieme per il turismo

Verso la Dmo con i privati tra i due Comuni. Intanto Palazzo Merlato ha appena chiuso due bandi da 100mila euro per la promozione

Ravenna e Cervia, insieme, totalizzano 6,1 dei 6,5 milioni di presenze turistiche registrate nel 2016 a Ravenna. È evidente che una collaborazione tra i due Comuni potrebbe portare risultati importanti. E così si è avviato un percorso che dovrà portare alla costituzione di una Dmo, ossia un’organizzazione – sull’esempio vincente, a quanto pare, della vicina Bologna – con il compito di promuovere la destinazione turistica e di favorire l’integrazione dei servizi offerti dagli operatori.

«Con Cervia – è la conferma dell’assessore al Turismo del Comune di Ravenna, Giacomo Costantini – abbiamo già previsto una compartecipazione su alcune fiere, per cui abbiamo condiviso anche un piano con le associazioni di categoria per suddividere le partecipazioni tra Amministrazione, società di campeggi, Ravenna Incoming e altri soggetti». L’obiettivo, continua Costantini, «condiviso con Cervia, è darci una struttura unica per la quale stiamo valutando un percorso che rispetti tutti i passi previsti dalla legge, per una promocommercializzazione che veda coinvolti in primo luogo i privati, perché il loro obiettivo è sempre anche il nostro, spesso qualcuno se lo dimentica…».

Ravenna però per la sua promozione si è già mossa con la pubblicazione di due bandi pubblici, appena chiusi: uno per un servizio di strategia di co­municazione per la Desti­na­zione Ra­venna (progettazione grafica, produzione contenuti e campagne di web mar­keting); l’altro per studiare la reputazione dei lidi ravennati al fine di programmare poi strategie future. Bandi che saranno finanziati dal Co­mu­ne con poco meno di 100mila euro da pescare tra gli introiti previsti dalla tassa di soggiorno, a bilancio circa 1,8 milioni per il 2017, da reinvestire interamente sul comparto turistico. A questa somma vanno aggiunti gli investimenti per gli eventi, tra cui il prossimo Natale, quasi 400mila euro con cui finanziare anche altre iniziative in compartecipazione, ritenute dall’appeal turistico.

Tra i progetti in campo resta il cosiddetto biglietto unico, con lo Stato che pare stia facendo pressing sul Comune per trovare un accordo con la Curia per una gestione il più possibile condivisa dei monumenti (vedi l’elenco e i dati a pagina 10). «Di questa partita non me ne occupo direttamente come assessorato, ma posso dire che più che un biglietto unico, ormai una chimera, l’obiettivo è arrivare a un “biglietto utile”, con un dialogo aperto tra tutti i gestori per mettere il turista al centro, dargli le migliori condizioni di fruibilità: ci lavoreremo».

Al momento c’è però la Romagna Visit Card, in continua crescita. «Una grande risorsa, grazie anche all’allargamento nel Fer­rarese – commenta Costan­tini –, che gli operatori dovrebbero imparare a sfruttare. Perché, mi chiedo, non utilizzare per esempio la grande mostra di Forlì per fare turismo anche a Ravenna? Sono pochi chilometri e la card in questo senso è un valore aggiunto». Tra i progetti a lungo termine c’è poi quello legato al turismo slow. «Abbiamo un parco naturale da sfruttare, pieno di riferimenti storici: stiamo lavorando a una progettazione in grado di poter accedere a bandi e risorse europee, penso a una comunicazione semplice, incentrata su 200 chilometri di pista cicloturistica. Ma ci sono da rendere fruibili i percorsi, concordare vari passaggi, mapparli digitalmente, realizzare la segnaletica…».

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