Da Ravenna la proposta di Confcommercio: «L’aeroporto di Forlì diventi la seconda pista di Bologna per la Romagna»

L’associazione di categoria valuta lo sviluppo del Marconi ormai al suo limite e propone di riattivare lo scalo Ridolfi. Intanto il sindaco De Pascale annuncia contatti con Trenitalia per i collegamenti con Bologna

«Con i 7,7 milioni di passeggeri transitati nel 2016, l’aeroporto Marconi di Bologna è romai congestionato e non potrà avere un ulteriore aumento per come è strutturato e allora perché non fare del Ridolfi di Forlì la seconda pista dello scalo bolognese a servizio della costa romagnola?». Confcommercio Ravenna sposa la proposta di Federalberghi Ravenna e lancia la sfida a Regione e Comune. La suggestione è emersa nel corso del convegno “Ravenna: infrastrutture e competitività” che si è svolto il 2 marzo alla sala Bini di Confcommercio.

«Non sarebbero necessarie grandi risorse – scrive Confcommercio – in quanto l’aeroporto di Forlì è dotato di tutte le caratteristiche tecniche per poter partire immediatamente». Il Ridolfi ha cessato l’attività commerciale il 16 maggio 2013, in seguito al fallimento della società di gestione. Attualmente la pista ospita scuole di volo e può accogliere velivoli fino a 5.700 kg. Nel mese di giugno 2015, a seguito del bando europeo emanato dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, la società Air Romagna ha ufficialmente ottenuto la concessione per la gestione totale trentennale dello scalo forlivese. Attualmente però l’aeroporto non è ancora stato riaperto al traffico commerciale.

L’associazione di categoria cita il caso Venezia come esempio: «La società che gestisce l’aeroporto di Venezia, la Save, ha tre piste: oltre all’aeroporto Marco Polo che movimenta 9,6 milioni di passeggeri annui, gestisce l’aeroporto Catullo di Verona con 2,8 milioni e l’aeroporto Canova di Treviso con 2,6 milioni».

«Ravenna in materia di trasporti, stradali, ferroviari e aeroportuali deve fare molto di più – ha detto Mauro Mambelli, presidente di Confcommercio Ravenna –. Il livello dei nostri collegamenti sono inaccettabili, chiediamo investimenti mirati sul nostro territorio e non su altri territori per averne solo benefici di riflesso. Molti finanziamenti, prima promessi e mai arrivati, poi sono stati dirottati altrove. Puntare sull’aeroporto di Forlì come seconda pista dell’aeroporto di Bologna è una proposta che può essere realizzata, una scommessa da vincere. Ma prima dobbiamo crederci e poi tutti uniti dobbiamo provarci». Rimarcata, inoltre, da parte del Presidente Mambelli la richiesta di un collegamento veloce (treno) per raggiungere da Ravenna il capoluogo emiliano.

Sulla questione l’assessore regionale Raffaele Donini ha lasciato una porta aperta: «Con l’aeroporto di Rimini c’è un’interlocuzione, con Parma c’è una strategia, con Bologna un progetto, con Forlì non c’è nulla. L’unica soluzione è che l’Enac stacchi la spina a Forlì e così si possono fare altri ragionamenti. Ma al momento non c’è nulla».

Per quanto riguarda il collegamento ferroviario Ravenna-Bologna, il sindaco Michele de Pascale ha confermato che oggi «ci sono diversi livelli di limitazione, che vanno superati, l’obiettivo è che il collegamento con Bologna sia diretto, senza fermate in tutte le stazioni. Ma l’obiettivo più ambizioso, e in tal senso sono già stati presi contatti con Trenitalia, è quello di deviare un treno al giorno della tratta Milano-Lecce per farlo giungere a Ravenna». Siamo solo all’inizio di un percorso, ma il sindaco ha annunciato che «è stato commissionato uno studio per potenziare la linea ferroviaria».

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