Crisi Acmar: lavoratori in sciopero per impedire 104 licenziamenti

Sindacati contro la decisione della cooperativa. Il 5 aprile presidio in piazza del Popolo a Ravenna dalle 9.30

Dopo la decisione unilaterale della cooperativa Acmar, che ha inviato ai primi di marzo alle organizzazioni sindacali e alle Rsu la comunicazione formale di apertura della procedura di mobilità con l’intenzione di licenziare 104 persone, si è aperto un difficile confronto tra le parti. Nella partecipata assemblea del 24 marzo è stato proclamato lo stato di agitazione con il blocco di tutte le prestazioni aggiuntive e una giornata di sciopero per mercoledì 5 aprile con presidio in piazza del Popolo a Ravenna dalle 9.30.

Nell’ambito della discussione le organizzazioni sindacali hanno ritenuto completamente insufficienti le proposte della direzione sugli incentivi all’esodo e hanno ribadito la necessità di utilizzare la cassa integrazione straordinaria per crisi, ancora nella disponibilità della cooperativa, con un percorso di mobilità volontaria e incentivi: «La direzione della cooperativa si è dimostrata irremovibile e sorda alle richieste presentate e, inoltre, ha evitato qualsiasi confronto ufficiale con la propria base sociale, con i lavoratori e con le istituzioni che hanno provato a porsi come interlocutori».

«Procedere con il licenziamento di più della metà dell’organico della cooperativa in questo momento, considerata la non superata crisi dell’edilizia e la fase che stra attraversando l’Acmar, è distruttivo e non sostenibile dal punto di vista sociale – dichiarano i responsabili dei sindacati edili Fillea, Filca e Feneal -. La cooperativa deve aprire un confronto vero che porti all’utilizzo della cassa integrazione straordinaria. Invitiamo tutta la cittadinanza ad unirsi ai lavoratori per evitare il dramma dei licenziamenti».

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