martedì
01 Luglio 2025
Fuga dall'ufficio

Così ti aiuto a cambiare lavoro (e vita)

La “escape coach” Lasaponara a Kirecò: «Molti lo sognano, ma sono pochi a poterlo fare davvero»

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Lasaponara

Chi non ha mai sognato di “mollare tutto” e cambiare vita? Non necessariamente andando all’estero, ma inventandosi una professione alternativa, una via di fuga dall’ufficio e dalla monotonia e, spesso, dalla mancanza di motivazioni. Tra tanti che lo sognano c’è chi l’ha fatto davvero e ha trasformato proprio questa “fuga” in una professione. Monica Lasaponara, 43 anni ad agosto, si definisce “escape coach” e aiuta le persone a seguire una strada analoga a quella che ha già compiuto lei stessa: lasciare il posto fisso  (peraltro ben remunerato) per cercare una dimensione lavorativa più tagliata sulle sue necessità e i suoi bisogni reali. Per chi vorrà conoscerla l’occasione è quella del 14 luglio al Parco Kirecò, dove terrà un seminario di tre ore a partire dalle 16.30 (info e prenotazioni: http://kireco.eu). «Ero dirigente in una multinazionale e mi occupavo di marketing, ma da tempo non trovavo più il senso di ciò che facevo – ci racconta –, continuavo a leggere e cercare storie di chi aveva deciso di cambiare vita finché non mi sono imbattuta in Escapethecity, un’esperienza londinese nata da due ragazze che affrontava proprio quel tema attraverso incontri e seminari. Mi hanno detto che se la cosa mi interessava, potevo iniziare a organizzare seminari o incontri che si chiamano non a caso EscapeMonday e si tengono di lunedì, il giorno più nefasto per chi lavora in ufficio, e così ho cominciato. Nel frattempo ho anche iniziato a dedicarmi al volontariato per cui non avevo mai avuto tempo, in un centro per donne vittime di violenza. Ho messo a frutto in un mix le mie competenze e i miei interessi». Tutto molto bello, ma certo si tratta di una scelta che comporta anche dei costi. «Ora guadagno molto meno di quello che guadagnavo prima, è evidente che per chiunque faccia questo passo la molla non può essere economica, ma un cambiamento più profondo anche dello stile di vita. Guadagno e quindi spendo di meno, ma sento di fare qualcosa che mi sembra utile e posso organizzare liberamente il mio tempo».

«Ho visto un avvocato
diventare maestro di scacchi
on-line e un’ex dirigente
mollare tutto per fare la skipper»

Ma, spesso, per i liberi professionisti che devono rincorrere il lavoro, il tempo libero resta una chimera. «È vero, ora lavoro più di prima, ma posso decidere i miei tempi se accettare o rinunciare un incarico…». Ma quanto può essere replicabile una storia come la sua? Chi si rivolge a lei come coach? «Ho visto persone di ogni tipo, di qualsiasi mestiere. A volte arriva da me qualcuno che dice “non ne posso più, non sopporto il capo, i colleghi sono odiosi…”. Ecco, non è quella la persona con cui posso lavorare, ci vuole un altro tipo di motivazione. Bisogna essere pronti a riformulare le proprie aspettative e, molto spesso, soprattutto a mettere in discussione lo status sociale, un freno ancora più forte di quello economico. Tanti prima o poi pensano di “mollare tutto” nella propria vita, ma sono in pochi a poterlo fare davvero…». Qualche esempio di chi ce l’ha fatta? L’avvocato che diventa maestro di scacchi on line o cuoco, la restauratrice che inventa l’app per il social eating, l’ex dirigente comunale a Napoli che diventa skipper e gira per il mondo, l’ex giornalista che si trasforma in una cuoca crudista, l’ex manager che apre un emporio biologico. Il percorso? «Dipende molto dal singolo. In genere si comincia – dice Lasaponara – lavorando sulla  persona. “Qual è la sua storia? Quale il suo ideale di vita?”. E poi si passa alle competenze, non tanto o non solo su quelle certificate dal curriculum. Piuttosto bisogna chiedersi: in cosa sono brava? Per cosa mi ringraziano le persone? Infine i temi a cui ci interessiamo. Alla fine si cerca di fare un mix per provare a immaginare un possibile nucleo di business». Nello specifico, il modello è quello già in voga da tempo negli Usa di microbusiness che, dice sempre Lasaponara «a differenza delle startup, è un’attività più semplice da avviare, con costi di ingresso molto bassi». L’apporto che aggiunge Lasaponara è poi quello di una consulenza in termini di marketing, ci spiega, sfruttando una delle competenze acquisite nella sua vita prima della “fuga”.

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