Bookshop chiusi e servizi ridotti nei siti statali, Confcommercio chiede soluzioni

Il contenzioso tra ministero e Novamusa lascia in stallo l’accoglienza visitatori. E l’ingresso di Ravennantica è ancora lontano

Veduta aerea della basilica di Sant’Apollinare in Classe

Dal 2 giugno nei tre siti culturali di proprietà dello Stato a Ravenna – basilica di Classe, mausoleo di Teodorico, museo nazionale – manca il servizio di accoglienza per il turista; non si possono effettuare i pagamenti con bancomat, carte di credito e sfruttare il bonus cultura; non vengono emessi i biglietti cumulativi, scontrini fiscali e fatture sul posto; non si possono acquistare le Romagna Visit Card. Da domenica 9 luglio i bookshop sono chiusi e i dipendenti licenziati. A fronte di questa situazione – figlia di un contenzioso tra il ministero e la società Novamusa che aveva in gestione i servizi ricordati – la Confcommercio di Ravenna ribadisce il suo auspicio perché venga data immediata attuazione all’accordo che prevede l’affidamento della gestione dei servizi al pubblico a Ravennantica. «Solo così è possibile superare il blackout dei servizi turistici in tre importanti siti culturali visitati da migliaia di turisti».

Un accordo firmato a febbraio prevede l’ingresso di Ravennantica a novembre, nel momento in cui arriverà a scadenza naturale la concessione alla società Novamusa. Ma dall’inizio di giugno è deflagrato il contenzioso che ha portato llo statto. «Il primo novembre è ancora lontano: e nel frattempo? – si chiede Confcommercio –. Mancano tre mesi e mezzo al subentro di Ravennantica a Novamusa nella gestione di tre importanti monumenti ravennati ma nubi sempre scure di addensano sulla vicenda che lascia perplessi e amareggiati. E lo saranno di certo i turisti che visitano tali monumenti in questi giorni e che si trovano davanti ad una situazione che nulla ha a che vedere con un servizio di accoglienza adeguato ad una città turistica come Ravenna. Per di più, come nel caso del Museo Nazionale, oltre alla mancanza di servizi essenziali e basilari, il turista deve fare i conti con la riduzione notevole dell’orario di apertura del complesso che prosegue già da due mesi. Se la situazione non si blocca rapidamente, rischiamo di arrivare a settembre, quindi a stagione estiva chiusa, senza la prospettiva di poter fornire ai turisti un servizio dignitoso».

Confcommercio ribadisce che è necessaria una soluzione rapida efficace su questa vicenda: Continuare così, ancora per tre mesi e mezzo, è inaccettabile, ne va dell’immagine turistica della città di garantire un servizio efficiente e soprattutto ne va della capacità della città di dare soluzioni ai problemi. Bookshop chiusi, custodi sostituiti da macchinette, dipendenti licenziati sono solo gli ultimi effetti di una situazione incresciosa, che si protrae dal 2 giugno e che all’orizzonte non lascia intravedere un definitivo e chiaro superamento della problematica che settimana dopo settimana sta diventando sempre più difficile».

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