Bookshop chiusi e rischio licenziamenti, Cgil: «Vanno tutelati i lavoratori»

Mausoleo di Teodorico, museo nazionale e basilica di Classe senza negozio a partire dall’1 giugno per via di un contenzioso tra lo Stato proprietario dei monumenti e la società Novamusa che ha la gestione. Il sindaco: «Faremo il possibile per evitare disagi. Con Ravennantica la situazione migliorerà»

Il contenzioso in corso tra il ministero dei Beni culturali e la società Novamusa che ha la gestione di biglietteria e bookshop al museo nazionale, al mausoleo di Teodorico e alla basilica di Sant’Apollinare in Classe rischia di complicare le sorti dei dieci lavoratori impiegati nei tre siti oltre a creare una situazione di disagio alla vigilia del ponte del 2 giugno visto che i bookshop resteranno chiusi e la bigliettazione verrà gestita provvisoriamente da altro personale ministeriale o lasciata alle macchinette automatiche. Cgil è preoccupata perché un eventuale rottura del rapporto tra Stato e Novamusa potrebbe portare al licenziamento dei lavoratori e quindi a far saltare la clausola sociale che prevede la continuità delle posizioni lavorative anche quando in autunno sarà la Fondazione Ravennantica a subentrare a Novamusa in virtù dell’accordo sottoscritto mesi fa per la valorizzazione del patrimonio archeologico e artistico ravennate tra ministero, Regione, Provincia e Comune. In base a questo accordo è stabilito che alla cessazione del contratto di appalto con Novamusa, la gestione dei monumenti statali ravennati sia affidata a Ravennantica salvaguardando il personale statale impegnato nelle funzioni di biglietteria.

Le sigle di commercio e funzione pubblica della Cgil denunciano la grave situazione di incertezza: «A fronte dell’evolversi degli eventi di queste ultime ore, sollecitiamo l’immediata apertura di un confronto con i soggetti firmatari dell’accordo con il ministero affinché si garantisca la continuità lavorativa, a chi oggi si trova in un questa fase di incertezza, e si ponga rimedio al grave danno arrecato al turismo ravennate. I sindacati si aspettano un’accelerazione per un percorso che dovrà garantire, nella gestione delle biglietterie e dei servizi aggiuntivi, la continuità lavorativa degli addetti e un servizio di qualità indispensabile per il turismo culturale ravennate». Al momento la posizione dei dieci lavoratori non è ancora del tutto chiarita. Qualcuno di loro parla di licenziamento ma la società sostiene che ancora non si è arrivati a questo punto.

Nella vicenda è intervenuto il sindaco Michele de Pascale, tra i firmatari dell’accordo a Roma: «Siamo vicini ai lavoratori ed esprimiamo al polo museale dell’Emilia Romagna (il ministero, ndr) e ai referenti dei monumenti ravennati tutta la disponibilità dell’amministrazione comunale, nel rispetto di quanto le norme possono consentire, a collaborare per sostenerli in questo momento di difficoltà. Stessa disponibilità sono certo la troveranno nel mondo del volontariato ravennate, con particolare riferimento a quello impegnato nelle attività culturali. Il nostro impegno sarà massimo per garantire la maggiore funzionalità possibile a tutti i monumenti della città per la stagione turistica». Il primo cittadino è convinto che l’attuale fase di difficoltà «sarà superata grazie alla gestione unitaria di Ravennantica». Non vuole entrare nel merito del contenzioso Stato-Novamusa e De Pascale assicura che «non potevamo immaginare, né nessuno ci aveva informato, che si arrivasse a una situazione di questo tipo».

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