Come conseguenza del violento nubifragio con pioggia, grandine e vento che ha colpito Ravenna il 28 giugno scorso, la Regione Emilia-Romagna ha stanziato 900mila euro che consentiranno di concorrere alle spese sostenute dal Comune di Ravenna nelle ore immediatamente successive all’evento per il ripristino della viabilità e dei servizi essenziali al rapido ritorno alla normalità.
La stima dei danni in città fatta finora parla a 1,55 milioni di euro per il patrimonio pubblico e oltre 3,9 milioni di euro per quanto riguarda cittadini e aziende. Gli edifici pubblici danneggiati sono 20 fra scuole e asili, 14 impianti sportivi, 9 edifici non vincolati, 4 edifici vincolati dalla Soprintendenza. L’elenco riguarda interventi di somma urgenza in corso di attuazione o già eseguiti, e ricomprende danni legati a problemi di alberature, pali di pubblica illuminazione divelti, allagamenti, ripristino della viabilità, messa in sicurezza degli edifici. Tra le azioni di intervento e ripristino immediato rientrano anche quelle legate al successivo monitoraggio, soprattutto su alberature non cadute, inteso ad evitare situazioni di pericolo e ulteriori danni a persone e a cose. Da privati e imprese sono pervenute 550 segnalazioni.
Nel pomeriggio di ieri, 3 agosto, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, insieme al sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, al prefetto Francesco Russo e all’assessore comunale alla Protezione civile, Gianandrea Baroncini, hanno incontrato ai giardini pubblici le tante persone tra volontari e rappresentanti di amministrazioni pubbliche che hanno contribuito a fronteggiare l’emergenza e a ripulire e risistemare la città il 28 giugno e nelle giornate successive. Accanto alle istituzioni sono scese in campo le associazioni di volontariato di protezione civile, le cooperative sociali dei richiedenti asilo e i singoli cittadini. A loro sono stati consegnati gli attestati di ringraziamento.
«Per quanto riguarda la nostra richiesta di stato di emergenza nazionale – ha detto il presidente della Regione – è in corso la valutazione da parte del Dipartimento nazionale della Protezione civile che comprende anche i danni che in queste ultime settimane hanno colpito altri territori dell’Emilia-Romagna. Il riconoscimento dello stato di emergenza è anche il presupposto per avere da parte dello Stato contributi per affrontare i danni subiti da privati e imprese».