Trasporto pubblico, la missione 2018: in treno da Ravenna a Bologna in 60 minuti

Alla presenza del ministro Delrio firmato un patto tra enti locali e Regione per migliorare ferrovie e autobus

TrenPotenziare la linea ferroviaria Ravenna-Bologna per abbassare il tempo di percorrenza medio dagli odierni 77 minuti a 60. È uno degli obiettivi per il 2018 del nuovo “Patto per il trasporto pubblico regionale e locale per il triennio 2018-2020” firmato oggi, 11 dicembre, a Bologna dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e dai rappresentanti degli enti pubblici alla presenza del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio. Per il Comune di Ravenna era presente Roberto Fagnani, assessore alla Mobilità.

«È un patto importante – dichiara Fagnani – che punta sugli investimenti sia su ferro sia su gomma e che tiene conto di tre fattori fondamentali quando si parla di mobilità: economico, sociale e ambientale. Confermati importanti investimenti che riguardando il nostro territorio sia in ambito portuale per rendere il nostro porto sempre più competitivo, sia in ambito passeggeri con la riduzione della percorrenza della tratta Bologna-Ravenna. Il trasporto pubblico è un diritto e migliorarne la qualità è tra i compiti primari di un’amministrazione».

L’intesa prevede impegni e investimenti a carico di ogni firmatario, per arrivare a ridisegnare sia il settore ferroviario sia il trasporto dei bus urbani. Una realtà che a livello regionale interessa oltre un milione di passeggeri al giorno (850mila su gomma e 150mila su ferro) e 7.230 lavoratori in aziende che, insieme, hanno un fatturato annuo di 650 milioni euro.

Accanto al rinnovo pressoché totale del materiale rotabile ferroviario entro il 2019 e di un ulteriore 20 percento dei mezzi sulle strade da qui al 2020 (75 nuovi treni e 600 autobus), il patto punta a realizzare l’integrazione tariffaria ferro-gomma (circa 36mila pendolari del servizio ferroviario potranno viaggiare gratis in bus in 13 città), e poi la bigliettazione elettronica, oltre ad un nuovo progetto di riforma della governance sia su ferro sia su gomma che punta a rafforzare il servizio e a ridurne i costi. Sarà inoltre avviato un piano di investimenti per riqualificare le ferrovie regionali e sostenere il progetto di trasferimento allo Stato.

In particolare, il piano prevede che siano sviluppate applicazioni di “Infomobilità” per fornire a chi viaggia in tempo reale gli orari aggiornati di autobus e treni, e per consentire gli acquisti dei biglietti tramite cellulari (avvicinando il telefonino al validatore), su internet con Qr code oppure direttamente a bordo degli autobus con bancomat e carte di credito contactless. Un’ulteriore novità riguarderà la carta “Mi muovo”, oggi tessera degli abbonati al trasporto pubblico. Dal settembre 2018 diventerà anche un borsellino elettronico per tutti i cittadini, per acquistare biglietti singoli di autobus e treni regionali. Sempre da settembre 2018 tutti gli abbonati, mensili o annuali, al servizio ferroviario regionale non dovranno più pagare un doppio abbonamento ma potranno viaggiare gratuitamente sugli autobus di 13 città (i 9 capoluogo più Imola, Carpi e Faenza) se queste sono il punto di partenza o arrivo del proprio abbonamento ferroviario. Si tratta di un risparmio medio annuo di circa 180 euro per 36 mila abbonati, studenti e lavoratori pendolari.

Dal gennaio 2019 si arriverà a un’azienda unica per il trasporto ferroviario dell’Emilia-Romagna, che riunirà i due gestori del servizio di trasporto su ferro, Trenitalia e Tper. Mentre per quanto riguarda la gestione delle infrastrutture, sempre oggi è stata firmata un’intesa tra Regione, Fer (attuale gestore regionale) e Rfi (gestore della rete nazionale) per avviare il percorso di trasferimento a Rfi della gestione di tutti i 1.400 chilometri di rete ferroviaria dell’Emilia-Romagna. In prospettiva, l’obiettivo è quello di trasferire allo Stato l’intera rete ferroviaria, per adeguarla dal punto di vista tecnologico e innalzarne il livello di sicurezza attraverso un piano decennale di investimenti da oltre un miliardo di euro contenuti nel masterplan allegato all’intesa.

Per quanto riguarda il trasporto su gomma, il patto prevede di arrivare alla fusione delle nove agenzie provinciali dei gestori dei servizi pubblici autofilotranviari in quattro nuovi soggetti con le medesime funzioni (Modena e Reggio Emilia; Bologna e Ferrara; Parma e Piacenza; Romagna), come previsto dalla legge regionale 30/98 e nel rispetto delle clausole sociali di salvaguardia dei livelli occupazionali del personale.

In discussione anche la proposta di aggregare in un’unica holding regionale le aziende di trasporto a maggioranza pubblica (Tper, Tep, Start Romagna e Seta) con l’obiettivo di creare un unico operatore con dimensioni patrimoniali, capacità tecniche e di investimenti e competenze che ne aumentino la competitività.

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