Il saldo delle imprese è ancora negativo: mai così poche aperture (e chiusure)

I dati al 31 dicembre 2017 in provincia di Ravenna: le aziende aumentano solo a Cervia, in alcuni settori. E quelle con i titolari stranieri

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Aumentano le imprese nel settore della ristorazione

Al 31 dicembre 2017 le imprese iscritte nel Registro delle Imprese della Camera di Commercio della provincia di Ravenna erano 39.376, ossia 328 in meno rispetto alla stessa data dell’anno precedente. Negli ultimi 12 mesi sono state registrate 2.015 nuove iscrizioni a fronte di 2.131 cancellazioni volontarie, il che ha determinato un saldo negativo di 116 unità (la parte rimanente è riconducibile a cessazioni d’ufficio). Nel 2017 le cessazioni diminuiscono e raggiungono il livello più basso mai registrato. Lo stesso dicasi per le iscrizioni che pure mostrano una flessione raggiungendo il livello minimo.

Anche il tasso di crescita regionale rimane negativo seppur più contenuto, attestandosi nel 2017 al -0,14%. All’opposto, a livello nazionale ha trovato conferma la crescita del numero delle imprese in atto dal 2013, con un tasso di variazione nell’anno pari al +0,75%.

Negli ultimi dodici mesi, tutti i territori della provincia registrano una flessione tranne il comune di Cervia che vede un incremento di 6 unità (+0,1%). In particolare nell’area di Ravenna si registrano -118 imprese, pari al -0,6%; nell’area della Bassa Romagna -106 unità (-1,1%) e nell’area della Romagna faentina -104 unità, pari al -1,2%).

Per quanto riguarda la forma giuridica al 31 dicembre 2017 rispetto alla stessa data del 2016, risultano in crescita solo le società di capitale (+67 unità, pari al +0,9%). All’opposto risultano in flessione le ditte individuali (-254 unità, -1,2%), le società di persone (-127, -1,4%), le cooperative (-6, -1%), i consorzi (-7, -6,4%) e le altre forme.

Rispetto al 31 dicembre 2016 gli unici settori che vedono un incremento delle imprese registrate sono quelli dei servizi turistici (+39 unità, pari al +1,1%), creditizi e assicurativi (+7, +1%), dei servizi all’impresa e professionali (+11, +0,2%) e alla persona (+70, +2,4%). In flessione tutti gli altri settori.
In flessione tutti gli altri settori. In termini assoluti il più sofferente è quello dell’agricoltura che perde 126 imprese (pari al -1,7%), seguito dal settore del commercio (-112 esercizi, -1,3%), delle costruzioni (-111 unità, -1,9%), dell’industria (-45 industrie, -1,3%) e del trasporto e magazzinaggio (-35, -2,6%).
Le attività commerciali che hanno subito le maggiori perdite sono quelle della vendita al dettaglio di articoli di abbigliamento (-13 esercizi specializzati) e dei piccoli negozi di alimentari (-12 attività). All’opposto crescono le attività legate al commercio all’ingrosso e al commercio al dettaglio di autovetture (+27 unità). I settori manifatturieri più colpiti sono quelli della fabbricazione di prodotti in metallo (-20 unità) e quello della lavorazione dei minerali non metalliferi (-8). L’unico settore che registra una crescita significativa è quello della riparazione, manutenzione e installazione di macchine (+15).

Le imprese femminili della nostra provincia sono risultate 8.162 in leggera diminuzione rispetto alla stessa data dello scorso anno, (- 8 unità, pari al -0,1%). Le imprese femminili rappresentano il 20,7% del totale delle imprese provinciali. Il loro peso è leggermente cresciuto negli ultimi due anni mantenendosi di poco superiore alla media regionale (20,6%) e inferiore a quella nazionale (21,9%).

Sono 2.766 le imprese giovanili registrate a Ravenna. Negli ultimi 12 mesi il loro numero ha subìto una pesante flessione di 153 unità pari al -5,2%. Ciò si giustifica principalmente con la perdita dei requisiti per la definizione di “giovanile” ovvero il superamento della soglia dei 35 anni da parte di soci e titolari. Infatti il saldo tra iscrizioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi è positivo pari a +265 unità. A Ravenna le imprese giovanili rappresentano il 7,0% del totale delle imprese, in Emilia Romagna il 7,5% e in Italia il 9,7%.

Si conferma positivo il saldo delle imprese con titolare straniero o a maggioranza dei soci straniera. Al 31 dicembre 2017 sono iscritte 4.426 imprese straniere nel Registro imprese di Ravenna: 107 in più rispetto alla stessa data dello scorso anno (+2,5%). La percentuale di imprese straniere sul totale è in crescita continua e ha raggiunto l’11,2%, allineandosi alla media regionale e mantenendosi più elevata di quella nazionale (9,6%). I settori di attività nei quali la quota di imprenditoria straniera è più rilevante sono quelli delle costruzioni (29,0%), del commercio (17,6%) e del turismo (10,5%).

«I dati sull’andamento delle imprese a Ravenna nel corso del 2017 dimostrano che, nonostante i segnali di ripresa, la crisi non è ancora alle spalle», evidenzia il Segretario generale dell’ente camerale ravennate Maria Cristina Venturelli, che aggiunge: «Sono meno le imprese che chiudono, ma sono anche meno i ravennati che decidono di avviare un nuova attività. Favorire la creazione, l’avvio e lo sviluppo di nuove imprese è una delle priorità della Camera di commercio, per questo occorre creare le condizioni per rendere il nostro territorio più ospitale per le nuove imprese innovative, le start up, siano esse digitali, industriali, artigianali, sociali, legate al commercio o all’agricoltura, o ad altri settori dell’economia».

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