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    Categoria: economia

Hera aumenta la capacità di un forno dell’inceneritore: perplessità da Sinistra

Si tratta di una fornace destinata ai rifiuti pericolosi che passerebbe da 40mila a 50mila tonnellate l’anno. Le osservazioni di SpR: “Non superare la capacità della provincia”

Sinistra per Ravenna ha presentato diverse osservazioni per il progetto di revamping del Forno 3 (F3) della discarica di via Baiona. La Valutazione di impatto ambientale è in corso e l’intervento di Hera porterebbe al definitivo superamento del Forno 2 (F2) che era destinato alla combustione degli sfiati industriali clorurati provenienti via tubo dal petrolchimico e già non più attivo dal luglio 2009, ma anche al potenziamento dell’impianto F3.

Secondo Sinistra per Ravenna, questo forno è necessario solo nella misura in cui sia a servizio dell’adiacente area industriale, poiché “si tratta di un impianto opportunamente localizzato in area industriale e in grado di gestire particolari tipi di rifiuti altrimenti difficilmente trattabili”. Rifiuti pericolosi, insomma, che vanno trattati adeguatamente (sono dello stesso tipo che hanno contaminato la “terra dei fuochi”). Sinistra per Ravenna teme però che “si configuri una dotazione eccessiva rispetto alla produzione locale, così da portare ad una capacità impiantistica non più a servizio del territorio ma, invece, accentratrice di rifiuti e di impatti, in maniera insostenibile rispetto alla capacità di carico della nostra area”.

Per il movimento, è necessario rispettare il “saldo zero”  tra emissioni attuali e finali, quindi il passaggio da 40mila a 50mila tonnellate annue di rifiuti è rispettato per le polveri sottili ma non per altri inquinanti – biossido di azioto, biossido di zolfo, metalli pesanti e altre sostanze – e ” è inaccettabile e in contrasto con le norme”. Inoltre la possibilità di aumentare la capacità di combustione andrebbe letta, rileva Sinistra per Ravenna, con il fatto che l’inceneritore di via Romea nord – da piano regionale dei rifiuti – sarà spento il 31 dicembre di quest’anno per quanto riguarda i rifiuti urbani. “Ora occorre evitare che resti aperto per bruciare rifiuti speciali che, come noto, potrebbero provenire anche da altre regioni, perché a partire dal gennaio 2019 potrebbe solo essere convertito alla combustione di rifiuti speciali, se riautorizzato”.

Sinistra per Ravenna chiede che già in questa occasione venga individuato come intervento di maggior tutela per l’aria ravennate, e la salute dei suoi abitanti, il certo azzeramento delle emissioni in atmosfera determinate dall’inceneritore di via Romea Nord. Secondo Sinistra per Ravenna è necessario tenere ancorato al tema della gestione dei rifiuti il modo e il luogo delle compensazioni stante la evidente contiguità logistica, tipologica e proprietaria dei due impianti.

Le osservazioni di Sinistra per Ravenna segnalano poi come siano mancanti nello studio presentato “il confronto con le conclusioni dello studio Moniter, realizzato dalla Regione Emilia Romagna proprio per essere applicato all’analisi delle richieste di realizzazione e potenziamento degli impianti che hanno capacità di combustione dei rifiuti, che sono nette quando indicano “l’adozione di politiche di gestione rifiuti che non creino ulteriore domanda di incenerimento, in linea con la gerarchia europea dei rifiuti e con generali considerazioni di sostenibilità”. L’osservazione di Sinistra per Ravenna, infine, “segnala errori nelle obbligatorie comparazioni con le autorizzazioni in corso presentate che potrebbero portare, addirittura l’azienda  a dover ripresentare molte delle analisi tecniche fino ad oggi depositate.”