Crescono ancora le esportazioni in provincia grazie a macchinari e prodotti chimici

I dati del primo semestre della provincia di Ravenna, 37esima in Italia. Un terzo dei flussi destinato a Germania, Francia e Spagna

Vendere Macchinari Estero

Nel primo semestre del 2018 le esportazioni della provincia di Ravenna risultano in crescita rispetto al primo semestre del 2017 del 4,4 percento, prolungando la fase espansiva avviata nel corso dell’anno passato con tassi di crescita a due cifre.

Anche a livello regionale e nazionale nei primi sei mesi del 2018 le vendite all’estero confermano la crescita mai interrotta negli ultimi anni. L’aumento è del 5,9 percento per l’Emilia-Romagna e del 3,7 per l’Italia.

Nel periodo considerato, con lo 0,92 percento dell’export nazionale, Ravenna occupa il 37° posto nella graduatoria italiana delle province esportatrici. Nella graduatoria regionale Ravenna si colloca in sesta posizione alle spalle di Bologna, Modena, Parma, Reggio-Emilia e Piacenza.

Le principali destinazioni. Nel periodo gennaio-giugno 2018, crescono le esportazioni provinciali dirette verso l’Oceania (+24,4 milioni, +199,9%), i paesi dell’Europa non UE (+20,2 mln, +12,2%), l’America settentrionale (+20,1 mln, +17,8%), l’Asia centrale (+17,7 mln, +95,9%), i paesi dell’UE (+13,3 mln, +0,9%), verso i paesi dell’America centro-meridionale e dell’Africa settentrionale. Al contrario diminuiscono le esportazioni dirette verso il Medio oriente (-6,4 mln, -7,9%), l’Asia orientale (-6,1 mln, -5,7%) e gli altri paesi africani (1,8 mln, -6,1%).

L’Unione Europea rappresenta il principale mercato di  riferimento con una quota dell’export provinciale che ha superato il 67%. Seguono a grande distanza l’Europa non UE (8,7%), l’America settentrionale (6,2%) e l’Asia orientale (4,8%).

La Germania rimane il paese più importante per le imprese ravennati, assorbendo da solo il 14,4% delle esportazioni provinciali. Seguono la Francia con il 10,3%, la Spagna (7,2%) e gli Stati Uniti (5,9%). Tra le prime dieci destinazioni gli incrementi più rilevanti, in termini assoluti, sono stati registrati dagli Stati Uniti (+28 mln, +28,7%), dalla Germania (+20,1 mln, +7%), dal Regno Unito (+16,5 mln, +18,4%), dai Paesi Bassi (+12,5 mln, +21,3%), dall’Austria e dalla Francia. All’opposto registrano variazioni negative la Polonia (-18,7 mln, -14,3%), la Romania (-17,1 mln, -22%) e la Spagna (-5,6 mln, -3,5%).

I prodotti esportati. A trainare la crescita dell’export ravennate nei primi sei mesi del 2018 hanno contribuito i settori dei macchinari e delle apparecchiature meccaniche (+74 mln, +19,7%), alimentare (+27,4 mln, +14,6%), dei computer e prodotti elettronici, dei prodotti chimici e di quelli in metallo.

Al contrario risultano in flessione le esportazioni di prodotti della metallurgia (-20 mln, -5,6%), dei prodotti di minerali non metalliferi (-6,5 mln, -9,4%), dei prodotti agricoli, delle apparecchiature elettriche e degli articoli in gomma e plastica.

Nella classifica dei principali settori di esportazione delle imprese di Ravenna, nel periodo considerato, i macchinari occupano il primo posto con una quota del 21%, seguono i prodotti chimici che rappresentano il 20,8% e i prodotti della metallurgia (15,9%).

Considerando i più importanti mercati di riferimento dei settori di specializzazione, i macchinari sono diretti principalmente negli Stati Uniti, in Germania e Francia, i prodotti chimici in Spagna, Francia e Germania, i prodotti della metallurgia nel mercato tedesco, polacco e inglese.

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