Il nuovo direttore sanitario è Andrea Flamigni, candidato sindaco a Russi: «Nel giro delle ultime due stagioni abbiamo registrato quattromila presenze in più»
Completamente distrutto dai bombardamenti, il parco termale è stato ricostruito dopo la Seconda Guerra Mondiale nello stesso stile Liberty del precedente, di cui ha mantenuto l’aspetto originario. Oggi è un centro termale tradizionale, improntato in particolare sull’aspetto curativo (con terapie per un po’ tutte le problematiche che è possibile trattare con acque e fanghi) ma in grado di offrire anche un centro benessere, soluzioni per il wellness e l’estetica, momenti di svago, trattamenti di fisioterapia, processi di riabilitazione e anche ospitalità alberghiera.
Ne abbiamo parlato con Andrea Flamigni, noto anche per essere attualmente il candidato a sindaco del centrodestra a Russi, da poco più di un anno direttore sanitario della struttura e con un decennio di esperienza nella direzione sanitaria delle terme di Cervia e Brisighella.
«Siamo un centro termale tradizionale votato alla prevenzione e alla cura – conferma – ma chi mi ha preceduto fortunatamente ha investito con lungimiranza, circa dieci anni fa, anche nella parte wellness, con un thermarium con piscina (costruita nel 1993, con idromassaggi e divani sommersi e acqua riscaldata a 34 gradi, ndr) aperto tutto l’anno». Mentre la parte prettamente curativa che lavora, come da disposizioni ministeriali, circa nove mesi abbondanti l’anno (la stagione termale vera e proprio a Riolo è ripartita l’8 aprile), con clienti in convenzione con il sistema sanitario nazionale, «che arrivano con l’impegnativa del medico curante ma poi spesso aggiungono di tasca loro altri cicli di cura».
Senza contare gli alberghi (all’interno del parco sono presenti un 3 stelle e un 4 stelle con circa 115 camere complessive), le terme di Riolo fatturano in media circa 3,2 milioni di euro l’anno e impiegano nei momenti di picco (alberghi compresi) un centinaio di addetti.
La curiosità. Le acque delle terme di Riolo nascono nel parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, dove si contano una sessantina di sorgenti differenti tra loro. Quelle convogliate nel parco termale, pronte per essere bevute, sono l’Acqua Breta (solfurea), l’Acqua Margherita (salsobromoiodica con piccole quantità di idrogeno solforato) e l’Acqua Vittoria (salsobromoiodica con piccole queantità di idrogeno solforato, notevoli quantità di magnesio e una maggiore concentrazione di cloruro di sodio). A caratterizzare le terme di Riolo è anche il fango sorgivo utilizzato per le terapie, composto da argilla, acqua salsobromoiodica, sostanze organiche e minerali presenti nel terreno. Si tratta dell’unico fango sorgivo della regione: nasce dalle viscere della terra attraverso piccoli coni naturali situati in località Bergullo. Il fango viene raccolto in una vasca protetta e da lì di volta in volta prelevato.