A Riolo il parco termale è in crescita grazie al centro benessere

Il nuovo direttore sanitario è Andrea Flamigni, candidato sindaco a Russi: «Nel giro delle ultime due stagioni abbiamo registrato quattromila presenze in più»

Riolo2È il parco termale più antico del nostro territorio e il prossimo anno si festeggeranno i 150 anni della sua nascita. Era il 10 luglio del 1870 quando il consiglio comunale approvò il progetto dell’ingegnere Antonio Zannoni per la costruzione dello stabilimento termale, che aprì però ufficialmente i cancelli solo sette anni dopo. Secondo gli storici le acque e i fanghi di Riolo Terme sono però noti fin dagli Etruschi, con evidenze di studi empirici negli ultimi anni dello Stato Pontificio, quando iniziarono a essere utilizzate sistematicamente per le loro proprietà curative. La notorietà delle acque di Riolo si diffuse in tutta Europa, tanto che qui pare abbiano soggiornato ospiti illustri come Lord Byron, Gioacchino Murat e i principi Bonaparte fino a Pellegrino Artusi e Giosuè Carducci.

Flamigni

Andrea Flamigni, direttore sanitario delle terme di Riolo

Completamente distrutto dai bombardamenti, il parco termale è stato ricostruito dopo la Seconda Guerra Mondiale nello stesso stile Liberty del precedente, di cui ha mantenuto l’aspetto originario. Oggi è un centro termale tradizionale, improntato in particolare sull’aspetto curativo (con terapie per un po’ tutte le problematiche che è possibile trattare con acque e fanghi) ma in grado di offrire anche un centro benessere, soluzioni per il wellness e l’estetica, momenti di svago, trattamenti di fisioterapia, processi di riabilitazione e anche ospitalità alberghiera.

Ne abbiamo parlato con Andrea Flamigni, noto anche per essere attualmente il candidato a sindaco del centrodestra a Russi, da poco più di un anno direttore sanitario della struttura e con un decennio di esperienza nella direzione sanitaria delle terme di Cervia e Brisighella.

«Siamo un centro termale tradizionale votato alla prevenzione e alla cura – conferma – ma chi mi ha preceduto fortunatamente ha investito con lungimiranza, circa dieci anni fa, anche nella parte wellness, con un thermarium con piscina (costruita nel 1993, con idromassaggi e divani sommersi e acqua riscaldata a 34 gradi, ndr) aperto tutto l’anno». Mentre la parte prettamente curativa che lavora, come da disposizioni ministeriali, circa nove mesi abbondanti l’anno (la stagione termale vera e proprio a Riolo è ripartita l’8 aprile), con clienti in convenzione con il sistema sanitario nazionale, «che arrivano con l’impegnativa del medico curante ma poi spesso aggiungono di tasca loro altri cicli di cura».

Riolo1I numeri della struttura sono in crescita, con il 2018 che si è chiuso con quasi 22mila presenze, aumentate di circa 4mila rispetto al 2016. La clientela si divide tra un blocco locale che proviene dalla nostra regione (Faenza, Imola, Lugo, Bologna e distretto di Ferrara) e una grossa fetta di utenti da altre regioni, in particolare Marche e Puglia. Ad aiutare questa crescita proprio il comparto benessere, con la spa/thermarium che nel 2018 ha registrato quasi cinquemila presenze, contro le 2.700 di appena due anni prima e gli 8.200 ingressi registrati in piscina, tremila in più di quelli del 2016. I restanti (circa 11mila ingressi) sono pazienti convenzionati (che non è detto che non siano poi gli stessi che comprano anche gli altri servizi).

Senza contare gli alberghi (all’interno del parco sono presenti un 3 stelle e un 4 stelle con circa 115 camere complessive), le terme di Riolo fatturano in media circa 3,2 milioni di euro l’anno e impiegano nei momenti di picco (alberghi compresi) un centinaio di addetti.

La curiosità. Le acque delle terme di Riolo nascono nel parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, dove si contano una sessantina di sorgenti differenti tra loro. Quelle convogliate nel parco termale, pronte per essere bevute, sono l’Acqua Breta (solfurea), l’Acqua Margherita (salsobromoiodica con piccole quantità di idrogeno solforato) e l’Acqua Vittoria (salsobromoiodica con piccole queantità di idrogeno solforato, notevoli quantità di magnesio e una maggiore concentrazione di cloruro di sodio). A caratterizzare le terme di Riolo è anche il fango sorgivo utilizzato per le terapie, composto da argilla, acqua salsobromoiodica, sostanze organiche e minerali presenti nel terreno. Si tratta dell’unico fango sorgivo della regione: nasce dalle viscere della terra attraverso piccoli coni naturali situati in località Bergullo. Il fango viene raccolto in una vasca protetta e da lì di volta in volta prelevato.

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