giovedì
19 Giugno 2025
locali

Ravenna, un ristorante di pesce in piazza Kennedy: «Puntiamo alla stella Michelin»

La nuova avventura dell'imprenditore Maurizio Bucci. Al Salone dei Mosaici nasce "Millelire", con piatti creativi e crudità di pesce

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Salone Mosaici«Mille giorni per una stella». Usa un motto fin troppo ottimistico, se ne rende conto («sarà un percorso lungo e complicato»), Maurizio Bucci, per lanciare la sua nuova avventura imprenditoriale. Un ristorante in grado di entrare nelle guide e poi di puntare alla stella Michelin, riconoscimento che da anni manca in tutta la provincia. «Un locale di cui i ravennati possano essere orgogliosi – dice Bucci – e una Stella da condividere con loro, perché nessun ristorante riesce a raggiungere questo traguardo in autonomia e anche noi avremo bisogno del supporto dei ravennati».

Maurizio BucciIl nuovo ristorante di Bucci – imprenditore molto noto in città non solo per il suo passato politico ma soprattutto per aver aperto in pieno centro storico il Mariani Lifestyle al posto della vecchia multisala cinematografica – si chiamerà Millelire e inaugurerà il 1 ottobre nel Salone dei Mosaici, al primo piano del Palazzo del Mutilato di piazza Kennedy che già lo stesso Bucci aveva riaperto nel 2018 ma come sala da tè o per aperitivi e poi con un permesso per la sola piccola ristorazione. Oggi è stato possibile invece ottenere la licenza da ristorante vero e proprio e sarà installata proprio in questi giorni – Bucci ci mostra il Salone ancora vuoto e da risistemare – la nuova cucina, «di ultima generazione», che sarà a vista: «la prima cosa che vedranno i clienti quando entreranno».

«Avevamo un sogno – è lo slogan che recita Bucci, scritto nero su bianco –: unire l’arte e la cucina, del territorio, del mare, dei sapori veri». L’obiettivo è quello di poter fare «buona cucina, che poi se diciamo “alta” passiamo per snob» qui, tra i mosaici dimenticati e poi riscoperti di Ravenna, in un Salone con i soffitti alti sei metri, il marmo e appunto quattro grandi opere parietali del Novecento che rappresentano momenti chiave della storia italiana, dallo stile futurista. «E poi dalle grandi finestre si vede la cupola del Duomo e la piazza Kennedy: essere al primo piano per molti è uno svantaggio, per noi invece un valore aggiunto, significa che chi viene qui non ci finisce per caso».

In cucina uno chef di 26 anni e uno più esperto, con un curriculum che lo ha visto al lavoro anche all’estero e in ristoranti stellati – assicura Bucci, senza però volerci ancora svelare i nomi.

I coperti saranno 40-50, ci lavoreranno 6-7 persone e il menù sarà volutamente ristretto. «Prevalentemente di pesce, perché vogliamo smontare il luogo comune che a Ravenna non si può mangiarlo bene – spiega Bucci –, ma con proposte anche vegetariane e di carne. Quattro antipasti, quattro primi, quattro secondi e quattro dessert in tutto. Con l’aggiunta delle crudità di mare. La nostra sarà una cucina estremamente innovativa, creativa, molto “tecnologica” e di nuova generazione. Una cucina salutare, con preparazioni espresse che privilegiano ed esaltano la materia prima e la genuinità del prodotto, che sarà del nostro territorio, a partire dal pesce povero dell’Adriatico fino alle uova o all’ortofrutta. I prezzi? Pensiamo al concetto del “piatto unico”, che richiede il mercato, per essere alla portata di tutti, con porzioni che non saranno ridotte».

E il nome? «Millelire richiama un momento in cui stavamo forse tutti meglio. E dà una caratteristica nazionale che va a integrare la storia del Salone…». Fascista? «Lo ha chiarito proprio qui Marcello Veneziani: la storia è storia e rimane quella. E forse dobbiamo ringraziare il fatto che durante il fascismo venne introdotta la norma che imponeva l’arte nei luoghi pubblici (il riferimento è agli “abbellimenti artistici” previsti da due circolari degli anni Trenta e poi recepiti nella legge del 1942, ndr)».

Il ristorante resterà aperto solo a cena e alla domenica a pranzo. Chiuso invece la domenica sera e il lunedì, quando sarà a disposizione per le iniziative dell’associazione Tessere del ‘900, la cui sede resterà (con tanto di piccola biblioteca) nel Salone.

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