Cresce ancora l’export provinciale: più 9,8 percento nel primo semestre 2019

Percentuali doppie rispetto alla media regionale e quadruple rispetto a quella nazionale. Ogni 100 euro esportati dall’Italia, uno viene da Ravenna. Performance trascinata dal Medio Oriente ma il 65 percento resta in Ue. Metallurgia il settore più consistente. Brexit e dazi Usa incombono sul futuro

Continua la crescita dell’export ravennate. Nel primo semestre del 2019 le esportazioni della provincia di Ravenna sono salite a 2.341,3 milioni di euro, mai così alte in passato, mettendo a segno unulteriore aumento, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari al 9,8 percento, dopo l’ottimo 9,5 del 2018. Si prolunga la fase espansiva avviata nel corso dell’anno 2017, quando addirittura sono stati rilevati tassi di incremento a due cifre. Sono dati divulgati dalla Camera di Commercio che ha elaborato il consueto report sul tema.

Si tratta di un incremento molto superiore rispetto sia a quello raggiunto dall’export regionale, pari al più 4,7,  che da quello nazionale, fermatosi al 2,7. Tra gennaio e giugno, l’Emilia-Romagna si conferma la seconda regione italiana per quota sull’export nazionale (13,9 percento), preceduta solo dalla Lombardia (26,8) e seguita dal Veneto (13,5) e per crescita è risultata sesta tra le regioni d’Italia. Nel periodo considerato, con lo 0,99 percento dell’export italiano, Ravenna occupa il 33esimo posto nella graduatoria nazionale delle province esportatrici. L’ottima dinamica dell’export ravennate colloca inoltre la nostra provincia nel gruppo di quelle che hanno fatto registrare le performance migliori.

L’andamento positivo, nel periodo gennaio-giugno dell’anno in corso, è stato determinato dalla capacità di incrementare i traffici verso il Medio Oriente, anche se le esportazioni provinciali rimangono fortemente concentrate verso l’Unione Europea, destinazione che rappresenta oltre il 65 percento del totale, con la Germania primo partner commerciale con una quota pari quasi al 13 percento; nell’area Euro, seguono Francia e Spagna e, al di fuori dell’Euro-zone, il Regno unito, verso il quale si indirizza il 5,2 percento dell’export provinciale.

Nella classifica dei principali settori di esportazione delle imprese di Ravenna, nel periodo considerato, i prodotti della metallurgia occupano il primo posto con una quota quasi del 25 percento; seguono i prodotti chimici che rappresentano il 19,2 ed  i macchinari (14,9). Più a distanza, le esportazioni dei prodotti alimentari, con un quota del 10,2.

Sul futuro però sembrano incombere ostacoli. «Il contesto internazionale nel secondo trimestre dell’anno si è deteriorato – si legge nel comunicato della Camera di Commercio –, le condizioni economiche nell’area dell’Euro si sono indebolite ed il commercio internazionale ha subito un calo significativo. A tuttociò occorre aggiungere i dazi Usa sulle importazioni dall’Ue; più grave, inoltre, sarebbe il rischio connesso ad una “Brexit no deal”, considerando che il Regno Unito rappresenta il quinto partner commerciale per le imprese della nostra provincia».

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