Offerte entro febbraio: maxi progetto per arrivare a 12,5 metri di profondità. Un quarto dei 4,7 milioni di mc di fanghi da dragare andrà in mare aperto, il resto per rialzare 150 ettari da destinare alla logistica
Il dragaggio dovrà rimuovere 1,3 milioni di metri cubi in avamporto e 3,4 lungo l’asta del Candiano per arrivare a queste profondità: 10 al terminal crociere, 12,5 nel canale e 13,5 dall’imboccatura a uscire. Il materiale rimosso dall’avamporto verrà ripartito tra ripascimento della scogliera del poligono di tiro a Foce Reno e il fondale di un’area marina a 13 miglia nautiche dalla costa. Il resto sarà usato per rialzare 150 ettari (le note aree denominate L1, L2 e S3 che si trovano a ridosso di Porto Fuori e alle Bassette) da destinare alla logistica. Una parte anche alla penisola Trattaroli per il futuro terminal container.
Snodo cruciale del progetto è la cassa di colmata Nadep, adiacente a via Trieste. Ha una capacità di 900mila mc e oggi è piena per 834mila: materiale derivante da precedenti dragaggi e oggi da gestire come se fossero rifiuti. Una volta svuotata verrà poi più volte riempita e svuotata: il materiale dragato necessità di un periodo di deposito per asciugarsi e poi essere avviato alla collocazione finale.
La valutazione delle domande avrà un punteggio massimo di cento punti così suddivisi: 70 per l’offerta tecnica, 20 per l’offerta dei tempi, 10 per l’offerta economica. Si è già accennato ai tempi previsti. A oggi l’ipotesi di Ap è di vedere al lavoro le prime draghe a fine del prossimo anno: una volta scaduti i termini per l’offerta si punta ad aggiudicare i lavori in quattro mesi, altri due per la contrattualizzazione e il passaggio da progetto definitivo a progetto esecutivo (a carico del contraente).
Il presidente della Regione Stefano Bonaccini, candidato per il secondo mandato alle elezioni del 26 gennaio, ha partecipato alla presentazione stamani, 22 novembre. Bonaccini stima che questo intervento possa avere una ricaduta capace di generare «migliaia di posti di lavoro in più». Orgoglioso il presidente in carica di aver portato a compimento un progetto che nel 2014, quandò si insedio, sembrava bloccato.