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    Categoria: economia

Il 2019 del Mar: oltre 52mila ingressi. Ancisi (Lpr): «Ma la metà è entrata gratis»

Ancora polemiche sui dati del Museo d’arte della città: i numeri migliorano rispetto al 2018 ma l’opposizione rimarca il numero di visitatori che non ha pagato

Tracciato nei giorni scorsi il bilancio del Museo d’arte della città di Ravenna (Mar): i visitatori in totale sono stati 52.337 con la mostra di Chuck Close, Riccardo Zangelmi, Niki de Saint Phalle che contribuisce in modo cospicuo visto che i biglietti staccati negli 85 giorni di esposizione sono stati 26mila. C’è però un dato che viene evidenziato dall’opposizione: i visitatori paganti sono stati il 52,2 per cento. Gli incassi totali del museo sono stati pari a 185.318 euro (143.000 euro biglietteria / 42.000 euro bookshop).

«Le mostre – scrive il Comune – hanno suscitato l’attenzione della stampa locale e nazionale con oltre 180 giornalisti accreditati e articoli pubblicati su varie teste nazionali con trasmissioni su radio e televisioni locali, nazionali e internazionali, e con oltre 200 uscite sul web». A primavera ci sono state invece  tre mostre dedicate alla fotografia.

Anche il 2020 «sarà per il Mar un anno di ricco di novità e di eventi». A primavera si inaugurerà la grande mostra del fotografo ravennate Paolo Roversi, prima firma italiana del calendario Pirelli e noto per le sue collaborazioni con Diór, Armani e Chanel. L’autunno sarà invece caratterizzato dall’avvio delle celebrazioni dantesche con un progetto espositivo intitolato: Dante. Gli occhi e la mente. Due mostre speculari: Le arti al tempo dell’esilio a cura di Massimo Medica e Un’epopea popolare, a cura di Giuseppe Antonelli con una sezione d’arte contemporanea a cura di Giorgia Salerno e Davide Caroli. In autunno il Mar proporrà un’importante novità, non solo organizzativa. La riapertura dell’ingresso sul lato dei Giardini pubblici e il riallestimento della collezione dei mosaici contemporanei.

Alvaro Ancisi (LpRA), analizzando i numeri evidenzia d’altra parte alcuni dati: «Posto che gli unici dati tracciabili sono quelli della biglietteria Siae, che comprende la gran massa dei ticket a prezzo zero, dividendo il dichiarato incasso di 143.000 euro per i 45.096 biglietti dichiaratamente staccati, il costo medio per biglietto risultante è un ridicolo 3,1 euro, non 6,5 come certificato». Il problema riguarda soprattutto – secondo l’opposizione – il fatto che quasi la metà degli ingressi sia composto da visitatori non paganti. «Facile raggiungere vette entusiasmanti di visitatori precettando scolaresche  e bambini, come quelli entrati a fiumi al Mar con biglietti d’ingresso a prezzo zero, per il festival dei Lego». Ancisi parla di una «deriva» per il museo che «fino a pochi anni fa era giudicato dal Giornale dell’Arte (la rivista di credito massimo, con un’edizione anche in inglese) il sesto in Italia per efficienza».