domenica
15 Giugno 2025
l'emergenza

Coronavirus, 80mila lavoratori “sospesi” in deroga. Ok agli anticipi delle banche

La Regione ha consegnato ufficialmente all'Inps oltre 9mila richieste di cassa integrazione in Emilia-Romagna

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Sportello BancarioIn Emilia-Romagna sono 9.363 le richieste di cassa integrazione in deroga, certificate ed elaborate dall’Agenzia regionale per il lavoro, consegnate ufficialmente all’Inps dalla Regione. Si tratta dell’ammortizzatore previsto dal decreto legge 9 del 2 marzo 2020, “Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”.

In totale sono oltre 80 mila i lavoratori sospesi in deroga. Dalla prossima settimana inizieranno le autorizzazioni per le domande pervenute a partire dal 6 aprile (come previsto dal decreto legge 18 del 17 marzo 2020). Tali domande potranno essere presentate fino al 31 agosto e fino a un massimo complessivo di 13 settimane.

«La Regione ha fatto la sua parte, consegnando all’Inps le domande delle imprese – ha commentato Vincenzo Colla, assessore regionale a Sviluppo economico e Lavoro –. Abbiamo le risorse per coprire tutte le richieste». Colla annuncia, inoltre, che «la Regione ha già formalizzato al Governo proposte di proroga degli ammortizzatori da inserire nell’annunciato Decreto di aprile».

Intanto l’assessore plaude alle nuove misure comunicate dall’Abi alle banche per l’anticipazione ai lavoratori della cassa integrazione in deroga dovuta all’emergenza Coronavirus. Secondo la nuova circolare non è più necessario che il lavoratore presenti alla banca il modello SR 41, ma basterà fornire una dichiarazione firmata dal lavoratore e dal datore di lavoro: «È una buona notizia per i tanti lavoratori che ancora in queste ore lamentano difficoltà ad accedere attraverso le banche agli anticipi della cassa integrazione in deroga. La circolare inviata ieri da Abi agli istituti di credito consente di snellire e velocizzare le procedure di erogazione e rappresenta una risposta quantomai necessaria in un momento difficile come questo, in cui la mancanza di liquidità rischia di causare anche tensioni sociali».

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