Da Ravenna a Marina in battello? Dopo due anni il “sogno” è già finito

Burocrazia e mancati contributi pubblici tengono ai box la motonave Stella Polare, ora utilizzata solo per cene e feste in mare. Aspettando un intervento risolutivo del Comune

Motonave Stella Polare

La motonave Stella Polare in Darsena di città

Inaugurato in pompa magna nella tarda primavera del 2018, il servizio di collegamento via acqua da Ravenna a Marina è già stato interrotto.
Nonostante i proclami dell’Amministrazione e il successo riscontrato in questi due anni, la motonave Stella Polare ha lasciato la darsena, in attesa di ripartire a brevissimo con un servizio del tutto diverso: cene e feste in mezzo al mare con partenza direttamente da Marina.
A far naufragare il progetto costi insostenibili senza il contributo del pubblico e una burocrazia ai limiti del kafkiano, con quasi centomila euro di verbali da parte della Capitaneria accumulati per piccoli ritardi negli orari.
Ad alzare, almeno per il momento, bandiera bianca è Franco Gardini, il titolare del ristorante Alchimia attivo da anni proprio a pochi metri dal punto di imbarco della Stella Polare. E tra i privati ad aver stipulato una sorta di patto con il Comune di Ravenna al momento di partecipare al cosiddetto “Bando Periferie” nel 2016, candidato a occuparsi del trasporto passeggeri Ravenna-Marina, a fronte di un contributo pubblico atteso dallo Stato.

Caduto il premier Renzi, quel contributo è diventato sempre più incerto, ma Gardini ha proseguito ugualmente nel progetto, investendo tra imbarcazione e lavori alla stessa (necessari per poter transitare sotto il ponte mobile chiuso) – ci dice – quasi 400mila euro. Senza considerare le spese per l’equipaggio e i costi per ogni tratta. Un investimento a perdere, praticamente, anche perché il Comune ha invitato l’imprenditore a mantenere i prezzi calmierati per lanciare il servizio e dare modo a più persone possibile di usufruirne. Senza considerare le visite guidate e didattiche, previste sempre nel bando. E senza che nel frattempo sia arrivato alcun conguaglio dallo Stato, né tantomeno dal Comune.

Ora Gardini, adeguata la barca per poter navigare senza troppi vincoli nel canale Candiano, non potrebbe però più arrivare fino alla testata, ma è obbligato a fermarsi al ponte mobile. Occorrerebbe un intervento del Comune per poter ripristinare il servizio, in accordo con la Capitaneria. Ma sopratutto, servirebbe un investimento pubblico, se davvero si considerasse il servizio un servizio pubblico, come un autobus per intenderci, in modo da poter mantenere calmierati i biglietti.

E il Comune – ci dice il sindaco – ci starebbe pensando, ma in quel caso sarebbe inevitabile un bando pubblico e non ci sarebbero affatto garanzie per Gardini, il primo a puntare sulla motonave in città. E che ancora gestisce il servizio di noleggio di biciclette, che potevano essere caricate sull’imbarcazione per poi poter raggiungere comodamente la spiaggia una volta arrivati al mare.

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