I dati di un’indagine condotta dalla Confesercenti dell’Emilia-Romagna
«La maggior parte dei commercianti della regione – spiega una nota – ha visto confermate le proprie aspettative: i saldi nel primo week end di agosto hanno registrato un 30 percento in meno rispetto a quello di luglio dell’anno scorso».
A giudizio dell’associazione «il caldo dei giorni scorsi, la paura del Covid, la mancanza di turisti e di clienti, molti dei quali lontani dalle città o con minore capacità d’acquisto, non hanno consentito ai negozi di realizzare i volumi di vendite auspicabili».
Inoltre, viene osservato, Anche lo spostamento della data di inizio dei saldi ad agosto, evidenzia la Confesercenti emiliano-romagnola, «viene additata come una delle cause dell’avvio a rilento delle vendite e la maggior parte degli imprenditori intervistati (oltre il 70%), chiede che si ritorni alla solita programmazione dei saldi a luglio».
Negozianti “compatti”, infine «sulla richiesta di normative sulle vendite on-line effettuate dai grandi gruppi multinazionali, che godono di imposizioni fiscali praticamente inesistenti e la cui concorrenza sleale resta il vero danno permanente, al di là dell’emergenza contingente, per cui molti negozi, soprattutto quelli di abbigliamento e di calzature, da molti anni subiscono perdite consistenti».