A Ravenna è in fase sperimentale il progetto Sanifi-Cov del gruppo Ciri Frame diretto dal professore Contin: i primi risultati in febbraio
Un sistema di sanificazione in grado di eliminare le tracce di coronavirus negli ambienti chiusi (scuole, uffici, capannoni, officine, mezzi di trasporto) senza danneggiare le attrezzature e intaccare i materiali e senza produrre rifiuti. È il progetto Sanifi-Cov a cui si sta lavorando al Tecnopolo universitario di Ravenna in via dell’Agricoltura. L’idea è del gruppo di ricerca del Ciri Frame, acronimo che sta per Centro interdipartimentale di ricerca industriale su fonti rinnovabili, ambiente, mare ed energia. I primi risultati della sperimentazione sono previsti a febbraio.
Il team di ricercatori diretto dal professore Andrea Contin ha realizzato una stanza prove dove verrà testato il prototipo. La stanza simula un ufficio standard di 33 metri cubi con pareti di cartongesso doppio riempite di materiale isolante, una porta e una finestra. La stanza prove servirà proprio come ambiente di test, per verificare la reazione dei vari materiali alla sanificazione. Contiene infatti una matrice con tutti i materiali che si possono trovare nei probabili ambienti da decontaminare.
La sperimentazione è ora in una fase intermedia. Il prototipo è in fase di assemblaggio. Sono stati individuati e richiesti campioni di virus chimicamente disattivo e quando arriveranno il gruppo di ricerca ravennate inizierà a verificare sperimentalmente la capacità del sistema di inattivare e distruggere il virus sulle diverse superfici. Una volta collaudato, Sanifi-Cov, previa individuazione di una azienda che si incarichi della costruzione industriale, potrà essere immesso nel mercato e commercializzato. «Le aziende che ci stanno appoggiando nella sperimentazione, Res Italia e IonScience, sono pronte alla produzione del sanificatore, non appena i protocolli di utilizzo saranno pronti», dice Contin.