La rabbia di Mirabilandia: «Qui zero contagi. I parchi sono sicuri, devono riaprire»

Il direttore Marcante contro la decisione del Governo di rimandare l’avvio della stagione a luglio

Mirabilandia Riccardo Marcante Us«Incomprensibile». Riccardo Marcante, direttore generale di Mirabilandia, si dice allibito per la decisione del Governo (confermata nel nuovo decreto appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale) di riaprire i parchi di divertimento solo a partire dall’1 luglio.

Direttore, non se l’aspettava?
«No, perché i parchi sono fra le strutture più sicure in assoluto. All’aperto. Molto ampie, con protocolli adottati l’anno scorso che hanno dimostrato di essere efficaci. A Mirabilandia non c’è stato un contagio né fra gli operatori né fra i clienti e per quanto ne so io neppure in altri parchi di divertimento. Il paradosso è che il 95 percento delle attività che si svolgono dentro il nostro parco sono ripartite o ripartiranno a breve. Prima di noi apriranno anche le palestre al chiuso, una decisione illogica».

Su cosa si basavano i protocolli? Quanto è stato difficile farli rispettare dai clienti?
«La nostra gestione si basa su quattro pilastri fondamentali: la diminuzione dell’affluenza, che abbiamo ridotto al 50 percento; il rispetto del distanziamento, con segnaletica e sedute separate; l’obbligatorietà della mascherina prima di salire sulle attrazioni; un aumento degli steward per i controlli. Pilastri che hanno portato anche a nuovi costi, ma che hanno funzionato. E i nostri clienti si sono dimostrati ligi alle regole. Tanto che abbiamo ricevuto anche molte visite delle forze dell’ordine, senza nessun tipo di contestazione».

Come protesterete contro questa mancata apertura?
«Ci stiamo ragionando. Siamo sempre stati molto dialoganti, ma visto che i risultati li ottengono più altri settori forse grazie alle proteste, stiamo pensando anche ad azioni eclatanti. Non staremo più zitti».

Quanto avete perso nel 2020?
«Come le dicevo, abbiamo abbassato l’affluenza al 50 percento. Le conseguenze in termini di visitatori e di introiti sono in linea con quella decisione. Un pochino meglio, forse».

Sarete costretti a tagliare sul personale?
«No, a parco aperto il numero di operatori è sempre lo stesso. Certo dipenderà molto anche dall’effettiva data di apertura, con la speranza di partire prima».

Dopo la pausa dell’anno scorso, riaprirete il parco acquatico Mira Beach?
«Ci stiamo lavorando. È chiaro che il rinvio dell’apertura non ci aiuta nella programmazione».

Nonostante la stagione caratterizzata ancora dal Covid, avete in serbo novità per i vostri clienti in questo 2021?
«No, con il Covid non è stato possibile fare investimenti su nuove attrazioni. Faremo di necessità virtù».

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