È il dato provinciale calcolato per il 2022: c’è un ricambio ma anche l’attesa di una espansione per 4 imprese su 10
I numeri emergono dalla prima edizione dell’Osservatorio sulle esigenze di personale nelle cooperative romagnole, che è stato presentato a inizio novembre a Ravenna, nel corso dell’assemblea di Federcoop Romagna, la società di servizi e consulenza alle imprese di Legacoop Romagna. Un centinaio le realtà di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini coinvolte nella rilevazione, in rappresentanza di un mondo che riunisce oltre 400 imprese e 25mila lavoratori, con un valore della produzione di circa 7 miliardi di euro.
Il fabbisogno per settore vede prevalere i servizi (23,9 percento), la filiera sanitaria (19), il commercio e turismo (18,7), l’agroalimentare (11,9). Seguono mobilità e logistica (7,8), costruzioni e infrastrutture (6,3) e poi via via le altre filiere industriali (3,3), il legno e arredo (2,3), finanza e consulenza (2,8), informatica (1,7), formazione e cultura (1,2), meccatronica e robotica (1), moda (0,2).
Le capacità che vengono richieste maggiormente, a parte quelle comunicative, sono le competenze informatiche e linguistiche, che si confermano centrali in tutti i piani per la ripartenza.
Per un candidato rappresentano punti di forza da spendere prima di tutto le esperienze lavorative precedenti (29,9%), ma anche la disponibilità a mettersi in gioco attraverso il lavoro straordinario e la disponibilità alla trasferta e a coprire turni notturni e festivi.
La distribuzione del livello di istruzione è uniforme, con differenze specifiche se si osserva la filiera: salute, formazione e cultura richiedono con maggiore incidenza il titolo di laurea.