Sono arrivati dalla Tunisia a Ravenna i primi sei dei trentasei infermieri che il Consorzio Solco, colosso della sanità privata legato a Confcooperative, ha reclutato all’estero per sopperire alla carenza di personale sanitario nelle strutture e nei servizi sul territorio ravennate. Nelle prossime settimane è previsto l’arrivo di altri 30 infermieri ancora da Tunisia, poi India e Albania.
L’arrivo di questo primo gruppo è il frutto della collaborazione tra Confcooperative Romagna e Consorzio Solco Ravenna, che hanno lavorato con le prefetture e le istituzioni locali e internazionali affinché questa operazione fosse possibile. L’operazione è stata possibile grazie a una procedura semplificata prevista dal Testo unico Immigrazione e a una deroga legislativa valida fino al 31 dicembre 2022, introdotte per fronteggiare la grave carenza di personale sanitario. Queste procedure consentono di accelerare le operazioni di ingresso di infermieri e professionisti sanitari stranieri nel nostro Paese, per impiegarli in strutture anche private o accreditate, purché impegnate nell’emergenza Covid.
Il gruppo arrivato ieri a Ravenna con regolare visto d’ingresso dovrà ora osservare il periodo di quarantena previsto per legge e attendere di ricevere il permesso di soggiorno. Nel frattempo grazie al piano di accoglienza messo a punto da Confcooperative Romagna e Solco Ravenna con la cooperativa LibrAzione, i nuovi arrivati verranno accolti in appartamenti dislocati in tutta la provincia, vicino alle strutture e ai servizi in cui verranno inseriti, e riceveranno l’assistenza necessaria per il disbrigo delle pratiche burocratiche. In questo periodo, inoltre, frequenteranno un corso di italiano intensivo online.
«Rivolgersi all’estero per reperire personale sanitario è un’operazione fondamentale per poter dare continuità a servizi pubblici socio-sanitari che rispondono ad esigenze primarie delle persone non autosufficienti del nostro territorio e delle loro famiglie – commenta Antonio Buzzi, vicepresidente Confcooperative Romagna e presidente del Consorzio Solco -. Le ingenti assunzioni di infermieri che l’Ausl ha dovuto fare in questi ultimi due anni hanno sottratto personale che stava lavorando nelle Case Residenza Anziani, nei Centri Residenziali per Disabili, ecc, e i nuovi diplomati in uscita dai percorsi universitari erano e sono ancora molto pochi. Il rischio era di non poter più garantire questi servizi. Se abbiamo retto fino ad ora lo dobbiamo all’impegno straordinario dei soci lavoratori che da due anni a questa parte hanno rinunciato alle ferie e si sono caricati di ore di straordinario. A loro va tutta la nostra riconoscenza».