In totale sono 76 e muovono un giro di affari di 13,9 milioni di euro. Una su dieci è guidata da una persona con meno di 35 anni
Il 65 percento delle nuove imprese – evidenzia lo studio della Camera di commercio – sono attive, in particolare, nella produzione di software, nella consulenza informatica e nella ricerca scientifica, ma a proteggere il genio innovativo ravennate sui mercati internazionali sono soprattutto le startup depositarie di brevetti oppure quelle titolari di software registrato, che costituiscono il 20% della consistenza complessiva delle startup innovative a fine 2021. Il capitale sociale medio si aggira intorno ai 68mila euro, 29 hanno sede legale nella città capoluogo, 21 a Faenza, 8 a Lugo, 6 a Cervia e ad Alfonsine, 2 a Bagnacavallo e 1 nei Comuni di Brisighella, Castelbolognese, Massalombarda e Riolo Terme.
Tra i requisiti per essere startup innovative: la società deve essere costituita e svolgere attività d’impresa da non più di 60 mesi; il totale del valore della produzione annua della società, a partire dal secondo anno, non deve essere superiore a 5 milioni di euro; la società deve avere quale oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Tra i vantaggi: minori oneri per la costituzione; rapporti di lavoro subordinato di più semplice attuazione; credito di imposta per ricerca e sviluppo; incentivi all’investimento; raccolta diffusa di capitali di rischio tramite portali online.