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Caro energia, la spesa per il Comune di Ravenna passa da 10 a 16 milioni di euro

Si utilizzeranno fondi di riserva. La strategia per risparmiare: strade più buie, ma le luminarie di Natale non si toccano. E niente Dad

La spesa del Comune di Ravenna per luce e gas per tutto il 2022 arriverà a 16 milioni di euro. È la proiezione fatta con i prezzi dell’energia di oggi. Per il 2023, se rimarranno quelli attuali, ci vorranno circa venti milioni. La media annuale pre pandemia era di dieci.

Uffici, scuole, palestre scolastiche e illuminazione pubblica sono le voci principali – con l’istruzione a farla da padrone – dei consumi coperti da Palazzo Merlato per un territorio che per estensione è secondo solo al comune di Roma e conta 160mila abitanti.

«Stiamo elaborando una serie di misure e disposizioni che possano cancellare eventuali sprechi e ridurre più possibile i consumi – spiega il sindaco Michele de Pascale –. Dovremmo riuscire a limitare i disagi e le restrizioni perché siamo un ente sano con bilanci in ordine e abbiamo del fieno in cascina: per coprire gli aumenti di quest’anno potremo contare su risorse accantonate». E un aiuto nell’ordine del 10- 15 percento arriverà da fondi del Governo dedicati proprio al caro energia per gli enti pubblici. Insomma per il primo cittadino si tratterà di ottimizzare i costi per superare il breve periodo ma l’obiettivo deve essere un cambiamento strutturale: «Qualunque misura che possiamo mettere in campo è capace di dare una risposta temporanea e non potrà mai fronteggiare uno scenario in cui il prezzo dell’energia resterà stabilmente alle cifre di adesso. È chiaro che deve scendere quel prezzo altrimenti andiamo incontro a uno tsunami che non si può arginare». La soluzione deve essere di sistema e non tramite ristori: «Agli speculatori non importa molto se la bolletta della signora Maria la paga tutta lei o l’aiuta lo Stato. Se invece riusciamo a ridurre i consumi di gas arriva un messaggio chiaro: se il prezzo si alza troppo si riduce l’acquisto».

Per quanto riguarda le scuole, la promessa del sindaco è che qualunque mossa non andrà a toccare la didattica: «Non prenderemo in considerazione l’ipotesi di fare giornate di Dad per risparmiare sul riscaldamento delle aule. Dopo due anni di pandemia abbiamo già scaricato troppo sugli studenti». Si andrà a ritoccare verso il basso la temperatura delle aule: «Indossare una maglia in più anziché stare a mezze maniche penso che troverà l’appoggio anche dei giovani e del movimento Fridays for future». Verranno chiusi i termosifoni negli ambiente meno utilizzati.

Per quanto riguarda le palestre scolastiche nelle ore pomeridiane non ci saranno ricadute sui canoni delle società sportive: le bollette sono a carico del Comune e gli aumenti rientrano tra le voci che il pubblico assorbirà. Per gli impianti sportivi le situazioni più critiche sono il Pala De Andrè dove verrà installato il fotovoltaico con fondi Pnrr e il pala Zannoni a Ponte Nuovo dove è in corso un colloquio con la società di ginnastica Edera che ha in concessione la struttura. Per la piscina comunale in via Falconieri si stanno definendo misure di risparmio.

Per i lampioni pubblici: «Abbiamo deciso di accelerare la sostituzione con luci a led e ho chiesto all’ufficio Strade un piano che preveda la riduzione delle accensioni. Siamo consapevoli che fa parte delle misure che riguardano la sicurezza, perciò saranno misure temporanee che chiediamo ai cittadini di comprendere vista l’emergenza». Verrà elaborato un piano con spegnimenti ad hoc a seconda delle zone e degli orari.

Infine, il sindaco assicura che le luminarie natalizie in centro a Ravenna non si toccano. «Fanno parte di una strategia commerciale che vuole rendere le vie e le piazze più accoglienti e invitanti per le persone e quindi a beneficio delle attività commerciali. Una parte della spesa, come sempre, è coperta dai commercianti che voglio ringraziare, partendo dalle associazioni. Lancio un appello perché tutti facciano la loro parte altrimenti è immorale beneficiare di un addobbo pagato dal tuo vicino». Nei prossimi giorni De Pascale manderà una lettera alle sedi centrali delle grandi catene che hanno punti vendita in città ma i vertici aziendali altrove: «Ci sembra corretto che anche loro partecipino a questa spesa».