Per la prima volta la differenziata nel comune di Ravenna supera il 70 percento

Si vedono i risultati della progressiva introduzione del porta a porta avviata nel 2019 nel forese. Dalla primavera 2023 sarà estesa anche a 8mila utenze in centro storico. Dall’inizio dell’anno prodotte 5.700 tonnellate in meno di indifferenziato

Organico

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Nel mese di novembre 2022 per la prima volta nel comune di Ravenna è stato superato la soglia del 70 percento di raccolta differenziata, obiettivo fissato dalla Regione. Gli aumenti medi sono di 10 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e di circa 20 punti sul 2019. Lo rende noto Hera. È il risultato dell’introduzione progressiva del porta a porta misto o integrale avviata tre anni fa a partire dalla conclusione della gara europea che ha affidato i servizi di gestione rifiuti per l’intera provincia di Ravenna e del Cesenate al raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) composto da Hera, Ciclat e Formula Ambiente.

I nuovi servizi sono stati attivati nelle frazioni del forese e nelle case sparse dal maggio 2019, poi da novembre 2020 nei “quartieri di frangia” esterni della città (da Ponte Nuovo e Classe fino a Borgo Montone e Fornace Zarattini), dal 14 marzo scorso nei due quadranti nella zona residenziale Nord-Ovest, dal 6 giugno in tutti i Lidi e infine, dal 21 novembre, negli ultimi due quadranti della zona residenziale Sud-Est. Dalla primavera 2023 saranno coinvolte anche le ottomila utenze del centro storico.

Le zone del comune dove la cittadinanza e le attività si stanno confrontando con i nuovi servizi da più tempo e il sistema è a regime hanno i risultati migliori: le frazioni del forese (oltre 80 percento), Porto Fuori (oltre 71) e i quartieri di frangia (oltre 74). Ma anche quelle dove i nuovi servizi sono di più recente attivazione, come i nove lidi (superato il 75 percento a novembre) e la zona residenziale Nord-Est (superato il 71 percento a novembre).

In particolare, le tipologie di rifiuti che hanno registrato l’aumento più consistente sono (dati al 30 novembre 2022i): rifiuto organico (+1.780 tonnellate), plastica (+1.100 tonnellate), carta e cartone (+ 880 tonnellate), vetro (+300 tonnellate) e altre tipologie di rifiuti differenziati oggetti di progetti mirati, tra cui olii alimentari, tessili, pile e farmaci (+400 tonnellate).

Il dato di sintesi che rappresenta in modo particolare l’importanza del risultato raggiunto dalla comunità di Ravenna è la riduzione dei rifiuti indifferenziati, da smaltire in termovalorizzatore o in discarica, da inizio anno per oltre 5.700 tonnellate in meno e il contenimento complessivo della produzione di rifiuti nonostante il progressivo superamento della crisi pandemica.

Una volta coperto tutto il territorio comunale, saranno coinvolte complessivamente 105mila utenze, di cui quasi 30mila domestiche non residenti e oltre ottomila attività, per un numero di abitanti equivalenti (tenuto conto del turismo, delle seconde case e delle attività economiche) di oltre 280mila unità (160mila i residenti).

«Adesso è importante continuare il lavoro per affinare alcuni aspetti organizzativi e soprattutto non abbassare la guardia rispetto alla pulizia e al contrasto degli abbandoni sia di sacchi che di rifiuti ingombranti – precisa l’assessore comunale Gianandrea Baroncini -. Dobbiamo ulteriormente migliorare il presidio del territorio e risolvere alcune situazioni di cronicità che riscontriamo soprattutto nelle zone di confine tra i diversi quadranti in cui sono stati attivati i servizi in tempi diversi. Ci conforta l’esperienza che ci dice che mediamente in qualche mese, dopo il passaggio al porta a porta, si riesce ad andare a regime. In questo è naturalmente fondamentale l’impegno di ognuna ed ognuno nel segno di una responsabilità collettiva».

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