Ogni dieci verifiche sui container in arrivo al porto di Ravenna emerge una violazione della normativa comunitaria sulla sicurezza dei prodotti (in particolare giocattoli), sulla contraffazione o sulla tutela del Made in Italy.
È la statistica che emerge dall’attività 2022 dell’ufficio di Ravenna dell’Agenzia dogane e monopoli.
Sono state effettuate circa 850 verifiche attraverso l’uso di apparecchiature scanner che permettono l’analisi del contenuto dei container senza svuotarli. L’attività dei funzionari ha portato a 80 verbali di sequestro di merci.
Sono state inoltre effettuate verifiche straordinarie su dodici navi provenienti dai porti dell’Ucraina al fine di accertare la qualità della merce e l’assenza di radiazioni sul carico, quest’ultimo controllo reso possibile in tempo reale grazie alla presenza in campo del laboratorio mobile in dotazione alla direzione territoriale per l’Emilia-Romagna e Marche.
Nell’anno l’ufficio ha assicurato introiti per le casse dello Stato pari a un miliardo e 48 milioni di euro di tributi doganali, quasi raddoppiando gli introiti del 2021, che ammontavano a 645 milioni di euro. Per la provincia di Ravenna gli introiti accertati in ambito accise ammontano a 700 milioni di euro, di cui 680 milioni per accise sui prodotti energetici, quasi sette milioni di euro per accise sui prodotti alcolici e la restante parte introiti per accisa su energia elettrica, gas naturale e imposte di consumo su oli lubrificanti. I controlli effettuati nello specifico settore del regime delle accise hanno portato all’accertamento di maggiori diritti per un milione e 62mila euro oltre alle relative sanzioni amministrative.
Il terminal crociere è stato meta di approdo di 106 navi con movimentazione di quasi 200mila passeggeri provenienti da ogni parte del mondo. I funzionari dell’ufficio doganale hanno garantito le attività istituzionali inerenti lo sbarco e l’imbarco dei passeggeri, nonché la prestazione dei servizi doganali legati all’approvvigionamento delle navi.