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Gli architetti: «Da superbonus a supermalus, migliaia di imprese a rischio»

L’ordine provinciale critica la decisione del governo che blocca la cessione dei crediti

«La decisione assunta dal governo Meloni di impedire di ricorrere allo sconto in fattura e di vietare alle pubbliche amministrazioni di acquistare i crediti fiscali mette a repentaglio migliaia di imprese e decine di migliaia di posti di lavoro». È il commento dell’Ordine provinciale degli architetti di Ravenna al decreto legge di pochi giorni fa che modifica le regole per usufruire i benefici fiscali connessi alla riqualificazione energetica degli immobili.

Dalla sua introduzione con il decreto legge 34/2020 (decreto Rilancio), il superbonus e il meccanismo di cessione del credito sono stati modificati oltre venti volte a cui si aggiungono ulteriori cambiamenti di rango secondario, circolari applicative, provvedimenti della Direzione Centrale dell’Agenzia delle Entrate e centinaia di interpelli. «Una confusione che rischiano di pagare salato le migliaia di imprese ed i professionisti che sono ormai al collasso ed in crisi di liquidità e la cui unica colpa risiede nell’aver utilizzato, in maniera corretta, le regole emanate dallo Stato che improvvisamente, di contro, si è “rimangiato” la parola data rendendo impossibile la cessione dei crediti ed il proseguo dei lavori».

Per i professionisti le ultime decisioni assunte non si occupano di risolvere il vero tema dei crediti bloccati e pongono una pietra tombale sul superbonus favorendo esclusivamente i ceti con maggiore capienza fiscale e mettono a rischio gli impegni assunti dalle famiglie per il miglioramento delle loro abitazioni.

«Ciò che altresì appare incomprensibile è l’atteggiamento ideologicamente orientato e sordo ad ogni appello da parte delle innumerevoli associazioni di categoria. A gran voce, da lungo tempo infatti, da Abi ad Ance, dalle associazioni condominiali alle reti delle professioni tecniche, dagli Ordini professionali a Confedilizia e a Cna, vengono richiesti interventi risolutivi rispetto al blocco nella cessione dei crediti. Il Governo emana quest’ultima norma giustificandola con numeri parziali ma tacendo rispetto a quanto affermato, attraverso analisi e studi approfonditi, da primari Istituti quali fra gli altri Nomisma e la Luiss Guido Carli. Analisi che dimostrano, di fatto, la sostenibilità economica e sociale della misura».

Gli architetti riconoscono che l’applicazione della Legge sul Superbonus necessiti di correttivi sanzionatori in presenza di comportamenti poco virtuosi quali ad esempio sulle speculazioni dei materiali da costruzione: «Gettare però via “il bambino insieme all’acqua sporca” non pare una soluzione accettabile e tantomeno sensata. Queste le valutazioni complessive che dovrebbero far riflettere e che insieme ad un ascolto attento delle categorie interessate possono e debbono condurre ad un quadro di regole chiare e stabili».