Un rifornimento di circa 1,7 milioni di litri di biocarburante, grazie al recupero di oltre 1.540 tonnellate di olio vegetale esausto. Sono questi, in estrema sintesi, i risultati 2022 del progetto Hove (Hera Oli Vegetali Esausti), focalizzato sul recupero degli oli di scarto di cucina, frutto sia delle raccolte urbane nei territori dove il Gruppo Hera svolge il servizio di igiene urbana, che delle partnership con grandi gruppi della ristorazione, di cui gestisce e valorizza questi preziosi scarti di cucina.
Una volta pretrattati, gli oli vengono convogliati alla bioraffineria di Porto Marghera, dove, grazie alla partnership fra Hera ed Eni, vengono trasformati in biocarburante.
La provincia di Ravenna è stata protagonista significativa di questo progetto di transizione energetica, grazie agli oli raccolti nei 125 contenitori stradali, nelle 28 stazioni ecologiche, oltre ai 16 punti di ristoro Camst group, alla mensa Hera gestita da Elior e al Roadhouse di Mirabilandia. Complessivamente, in provincia sono state raccolte circa 176 tonnellate di oli di scarto, che hanno consentito di produrre oltre 194.000 litri di biocarburante.
Il biocarburante – spiegano da Hera – abbatte sensibilmente le emissioni di anidride carbonica rispetto ai processi di produzione del gasolio tradizionale senza necessità di modifiche al motore o agli impianti di distribuzione e dunque può accompagnare la progressiva elettrificazione del trasporto leggero, oltre a essere un’immediata soluzione per i segmenti non facilmente elettrificabili come, ad esempio, il trasporto pesante, marittimo e aereo.
Una parte del biocarburante prodotto a Porto Marghera ritorna a Hera, che vi alimenta una parte della flotta dei mezzi destinati alla raccolta dei rifiuti urbani.
Complessivamente, il biocarburante derivante dall’azione Hera ha consentito di evitare l’emissione nel 2022 di circa 4.900 ton di Co2: dal punto di vista ambientale, l’equivalente dell’anidride carbonica assorbita in un anno da oltre 58.000 alberi.