
La Regione Emilia-Romagna ha deciso di mettere a disposizione un milione di euro in contributi per i proprietari di alloggi che, d’accordo con i propri inquilini, intendono abbassare il canone di locazione. In questo modo, gli inquilini potranno ridurre il proprio affitto, mentre i proprietari riceveranno un contributo che andrà a coprire parte della riduzione del canone.
Chi può avere i contributi per l’affitto della Regione Emilia-Romagna?
Possono fare domanda gli inquilini con cittadinanza Italiana, o di uno Stato appartenente all’Unione europea, o in possesso di un permesso di soggiorno di durata di almeno un anno o permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo; un Isee (ordinario o corrente) in corso di validità non superiore a 35mila euro, essere titolare o contitolare del contratto di affitto ad uso abitativo registrato regolarmente da almeno un anno.
Sono esclusi dal contributo gli inquilini che nello stesso anno hanno già ricevuto un contributo dal Fondo per l’emergenza abitativa, dal Fondo per la morosità incolpevole o dal Fondo Affitto, oltre da chi è assegnatario di un alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica o chi ha un contratto di locazione a uso abitativo con categorie catastali A/1, A/8, A/9, cioè immobili di pregio o ville.
Tipologie di rinegoziazione dei canoni di affitto
Il programma prevede due tipologie di rinegoziazione. La prima fa riferimento all’abbassamento del canone di affitto libero o concordato. In questo caso la riduzione deve essere di almeno il 20 percento per una durata minima non inferiore a 6 mesi. L’affitto mensile rinegoziato a carico dell’inquilino non può essere superiore a 800 euro.
Il contributo che il proprietario riceverà a seguito della rinegoziazione del canone d’affitto sarà diverso in base ai mesi di durata della rinegoziazione: tra i 6-12 mesi, il proprietario riceverà il 70 percento del mancato incasso per un massimo di 1.500 euro totali; tra 12 e 18 mesi il contributo sarà pari all’80 percento del mancato introito, per un massimo di 2.500 euro totali; oltre i 18 mesi il contributo sarà pari al 90 percento del mancato introito, per un massimo di tremila euro totali.
Il canone di locazione da considerare è quello specificato nel contratto di locazione, comprensivo delle rivalutazioni Istat. Non sono considerate le spese condominiali e accessorie.
La seconda tipologia di rinegoziazione prevede la modifica della tipologia contrattuale da libero a concordato e abbassamento del canone d’affitto. In questo caso, il nuovo contratto a canone concordato non può avere un canone mensile superiore a 700 euro.
Il contributo che il proprietario riceverà sarà pari all’80 percento del mancato incasso, calcolato sui primi 24 mesi del nuovo contratto, per un massimo di 4mila euro totali. La riduzione del canone è la differenza tra il canone del contratto originario e quello del nuovo contratto come definito dagli accordi territoriali. Non sono considerate le spese condominiali e accessorie.
Come presentare la domanda per i contributi per l’affitto della Regione Emilia-Romagna?
Per presentare la domanda, proprietari e affittuari inquilini devono rivolgersi al Comune in cui si trova l’alloggio o alle eventuali organizzazioni degli inquilini e dei proprietari aderenti.
Maggiori informazioni si possono trovare a questa pagina, dove sarà possibile trovare informazioni non soltanto sulla misura delle rinegoziazioni ma anche sulle altre politiche regionali a favore della casa.
Una campagna informativa sui contributi della Regione per gli affitti
Per far conoscere questa opportunità è in partenza una campagna di comunicazione che spiega in dettaglio come aderire. Gli Urp dei Comuni, gli Sportelli Casa, le sedi di Acer, le associazioni di Proprietari e Sindacati Inquilini, gli uffici delle Agenzie delle Entrate riceveranno i materiali di comunicazione (brochure in 4 lingue – italiano, inglese, francese, arabo, manifesti, locandine e cartoline) realizzati per supportare la misura delle rinegoziazioni.
La campagna sarà rivolta ai cittadini anche attraverso spot radio, spot video, campagna social e inserzioni sui quotidiani locali, allo scopo di diffondere il più possibile la conoscenza di questa opportunità offerta dalla Regione.