
In queste ore sta iniziando il rendiconto dei danni causati dall’ondata di maltempo di questi giorni. Già questa mattina (4 maggio), la Regione ha inviato alla Presidenza del Consiglio dei ministri una determinazione urgente, ossia una procedura speditiva d’emergenza, per poter accedere a un primo stanziamento di fondi, nel minor tempo possibile. E da oggi iniziano le operazioni di ripristino e ritorno alla normalità
È quanto annunciato dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel corso delle due riunioni di questa mattina – la prima a Faenza, la seconda a Imola –, in cui ha incontrato i sindaci dei comuni colpiti dalle esondazione di corsi d’acqua e frane, insieme alla vicepresidente Irene Priolo e alla direttrice dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, Rita Nicolini.
«Confermo – ha dichiarato Bonaccini – che siamo di fronte a un evento eccezionale, con precipitazioni persistenti di dimensioni tali che non si erano mai verificate in così poco tempo. Ora, il nostro impegno è lavorare insieme per tornare il prima possibile alla normalità. Al momento, resta massima l’attenzione sull’Appennino per il pericolo di frane e micro-frane. Parliamo di un territorio colpito prima dalla siccità e poi da un’impressionante caduta d’acqua. E ci tengo a ribadire, qui nei luoghi maggiormente colpiti, che faremo tutto ciò che serve per assistere chi ha bisogno, adesso nell’emergenza e dopo, quando il ritorno alla normalità dovrà essere accompagnato con i risarcimenti dovuti e tutto il sostegno necessario».
L’aggiornamento. L’evoluzione della situazione ha portato al passaggio dello stato di allerta da rosso ad arancione. Stamani, alle 9, si è svolto un briefing tra la Sala operativa dell’Agenzia regionale di protezione civile e il Dipartimento nazionale. È emerso come, al momento, permangano situazioni di rotture/esondazioni sul Lamone (zona Bagnacavallo), non ancora risolte. Il livello d’acqua nelle campagne è alto, lambisce anche il centro cittadino (qui sotto un video di Luca Graziani dalla pagina di Emilia Romagna Meteo da Villanova di Bagnacavallo).
Quasi risolta, invece, la rottura dell’argine sinistro del Sillaro; rilevate piccole criticità sul Quaderna e sul Senio, dove sono state fatte alcune evacuazioni.
Nella giornata di ieri, i Vigili del fuoco (94 uomini nel bolognese, 68 nel ravennate, 61 in provincia di Forlì-Cesena) hanno effettuato oltre 800 interventi; altri 185 sono in coda nel ravennate e nel forlivese (recupero beni, svuotamento cantine).
Mobilitati mezzi meccanici per rimuovere terra, fango, detriti; ma anche droni, battelli, mentre da Venezia un elicottero ha integrato quello di Bologna.
Come stabilito dal Dipartimento nazionale di Protezione civile, a partire da stasera saranno operative colonne mobili di Veneto e Toscana a Castel Bolognese e a Imola, per effettuare la pulizia delle case e il pompaggio delle acque.
Disponibili altre cinque Regioni: sono pronte a intervenire se richiesto. Si sta valutando di convogliare le organizzazioni nazionali del volontariato di Protezione civile su Faenza.
Per quanto riguarda l’esercito, su richiesta delle Prefetture di Ravenna e Bologna, sono state attivate squadre per il monitoraggio degli argini dei fiumi.
Infine, due mezzi aerei sono disponibili a Cervia e a Rimini.