La rabbia dei bagnini per il cantiere del Parco Marittimo
Il festival Beaches Brew, a Marina di Ravenna, si è appena concluso con 10mila presenze stimate dagli organizzatori, turisti provenienti da fuori provincia, regione e anche dall’estero, che hanno riconsegnato l’immagine di una Marina di Ravenna viva e frequentata. Ma la realtà, per gran parte degli stabilimenti balneari, è che quest’anno la stagione deve ancora partire e che sarà difficile raddrizzarla dopo un inizio caratterizzato da maltempo, alluvioni e problemi logistici che vanno dalla chiusura del ponte mobile al cantiere per il Parco Marittimo, ossia la riqualificazione degli stradelli retrodunali che ha eliminato la possibilità di parcheggiare direttamente in spiaggia a Marina e Punta.
«Abbiamo perso praticamente due mesi, la nostra stagione è già andata. Non si possono creare continui disagi agli imprenditori balneari», commenta uno dei bagnini con cui abbiamo parlato durante un nostro sopralluogo, che ci chiedono di restare anonimi.
Ad alimentare la polemica è in particolare il cantiere negli stradelli. «I parcheggi a oggi mancanti sono un danno enorme che coinvolge tutti, togliere posti auto alle attività significa togliere lavoro. L’aumento dei prezzi dei parcheggi a pagamento, oltretutto, dopo la situazione che abbiamo vissuto, è una grossa spina nel fianco, non incentiva a venire in spiaggia».
«Abbiamo perso “abbonamenti” stagionali per colpa dei parcheggi mancanti – denuncia un altro imprenditore di Marina di Ravenna –, il sabato e la domenica, inoltre, per la difficoltà nel trovare parcheggio la gente preferisce spostarsi ed è comprensibile voler cambiare zona se sono più i disagi che i vantaggi…».
Molti bagnini della zona centrale di Marina di Ravenna – la più danneggiata dal cantiere – sostengono che se i lavori fossero stati eseguiti «con un criterio» e magari terminati in tempo per l’inizio della stagione, come promesso inizialmente dal Comune, avrebbero potuto generare anche un miglioramento generale, ma al momento «siamo solo circondati da un cantiere a cielo aperto».
Non tutti i gestori dei bagni però sono convinti che la perdita dei parcheggi, all’interno degli stradelli, sia l’effettivo problema. «Le code al ponte mobile (di proprietà però di Autorità Portuale, ndr), per esempio, ci hanno fatto perdere i clienti della pausa pranzo, quelli che poi devono tornare al lavoro ma non sono venuti al mare spaventati dal traffico».
A Punta Marina i disagi sembrerebbero essere altri ancora: gli stradelli qui appaiono distrutti dopo l’alluvione e l’acqua entra all’interno dei bagni appena inizia a piovere. «Non possiamo invitare i turisti qui dopo l’alluvione e poi presentarci in queste condizioni», ci dicono.