
Per il settore turistico nel comune di Ravenna i danni causati dall’alluvione sono soprattutto cancellazioni di prenotazioni. Le strutture ricettive della città e del mare non hanno avuto allagamenti, ma alcuni albergatori intervistati calcolano per il mese di maggio una perdita di fatturato di almeno un quinto rispetto al 2022, qualcuno ipotizza anche di più.
Nicola Musca, titolare del Grand Hotel Mattei, ci parla di annullamenti immediati, avvenuti nei primi giorni di alluvione, a causa della cancellazione del Gran Premio di Formula 1 a Imola e del rinvio in autunno della era Omc al Pala De Andrè. C’è poi la caratteristica della struttura nella zona dell’ex villaggio Anic, la più grande di Ravenna: «Ospitiamo molti eventi aziendali che sono stati rimandati. Per questo tipo di prenotazioni dovrebbe essere una perdita solo temporanea». In conclusione Musca quantica una calo di fatturato del 20-30 percento per maggio.
Mostra invece numeri diversi l’Hotel Bisanzio, in centro città. La direzione registra infatti una perdita del 40 percento rispetto a maggio 2022: sia il rinvio dell’Omc e sia i mass media esteri che generalizzavano sulle zone allagate, senza specificare che la città di Ravenna era salva, avrebbero avuto un serio impatto sulle prenotazioni. Per la ne del 2023 il danno economico potrebbe attestarsi al 10-20 percento.
All’Hotel Diana, sempre nel centro di Ravenna, il proprietario Filippo Donati evidenzia le cancellazioni del Gp di Imola e dell’Omc come cause principali delle disdette di pernottamenti: «Stimo circa un quarto di fatturato in meno». Secondo Donati alcuni clienti possono essere stati scoraggiati dal sito Booking.com: «Inviava messaggi dicendo che l’area del Ravennate era soggetta a inondazioni, senza però specificare quali zone».
Il bed & breakfast La Casa Gialla a Ravenna ha inaugurato a Pasqua. La titolare Federica Buzzi racconta che molti stranieri non hanno disdetto, ma che manca comunque all’appello un terzo delle prenotazioni attese. Spostandoci sulla costa, a confermare l’interesse degli stranieri è la direzione del Club del Sole, con diversi campeggi e villaggi turistici sui lidi ravennati, da nord a sud. «Stanno andando bene i mercati esteri – ci dicono – con arrivi in particolare dai Paesi di lingua tedesca e del Nord Europa: dopo la fase critica delle alluvioni è ritornata l’attenzione nei confronti dei nostri prodotti».
Il titolare del Camping Lido di Classe, che ha appena riaperto dopo un’attesa di anni, ci racconta un contraccolpo più forte: «Per le attività stagionali da 3-4 mesi di apertura è più dura ammortizzare le perdite – dice Matteo Arrigoni –. Noi stimiamo un ammanco del 40 percento sulle previsioni». Arrigoni presenta il problema dei clienti che avrebbero dovuto rappresentare un flusso costante: «Molti si trovano con camper e roulotte alluvionati».
A Marina Romea il proprietario del Meridiana Family & Nature Hotel, Alessandro Zaf, crede che la disinformazione sia il grande motore degli annullamenti. La stima delle perdite è intorno al 30 percento.