«La terra è sempre pronta a muoversi e se un terreno è franato non ci rientri più». Claudia Buzzegoli, originaria di Firenze, è un’imprenditrice agricola di Brisighella e come tanti altri nella zona sta facendo i conti con le frane che le hanno portato via per sempre quasi un terzo della superficie dell’azienda Ca’ ad La’ gestita con il compagno Gionata Venzi.
«La passione per questa attività è nata da noi, il mio compagno è romagnolo e ci piaceva questa azienda. L’abbiamo avuta in affitto per otto anni e, dopo tanti sacrifici, a novembre 2022 siamo riusciti a comprarla».
In tutto 30 ettari di terreno suddivisi tra seminativo, vigna e ulivi, circa 150 capi di suini di Mora romagnola e una sessantina tra capre e pecore: «Ancora non sappiamo come fare la conta dei danni, per adesso posso dire che abbiamo perso otto ettari di seminativo, un ettaro di vigneto, una ventina di alberi di ulivo e una ventina di maialini appena nati sono morti per il freddo».
È successo tutto il 17 maggio scorso e per dieci giorni l’azienda è rimasta senza luce e acqua. Mentre diverse città della Romagna erano allagate, qui il problema non era l’acqua, che addirittura mancava, ma le frane. «Diverse strade sono state inagibili fino a pochi giorni fa – ha spiegato la titolare dell’azienda –, adesso hanno riaperto ma con delle limitazioni a 35 quintali di massa complessiva per i veicoli e quindi passare con camion o trattori non è ancora possibile. Stiamo cercando una soluzione. In questi giorni siamo riusciti a ripartire con le macellazioni, per adesso cerchiamo di andare avanti con la vendita diretta e di trattare le viti che sono rimaste».
L’azienda agricola si occupa della lavorazione della carne e della vendita diretta ai mercati del contadino, ma anche del conferimento dell’uva per il vino e della produzione di olio. «Abbiamo una macelleria all’interno del mercato coperto di Forlì – ha continuato Buzzegoli – dove vendiamo i nostri prodotti, ma essendosi allagato abbiamo perso tutto anche lì. A Ravenna, invece, stiamo cercando di vendere tutto quello che riusciamo a produrre al mercato contadino di “Campagna Amica” in via Canalazzo».
In questo momento difficile, la solidarietà che è arrivata da parte di aziende, associazioni e clienti è stata tanta. «Coldiretti e l’Associazione regionale allevatori Emilia-Romagna (Araer) sono intervenute subito per aiutarci per quanto fosse possibile, sono stati numerosi anche i clienti che hanno chiamato per sapere come potessero dare il loro contributo. Il Consorzio di Parma è stato il primo che si è attivato per fornirci il mangime per gli animali, visto che la nostra azienda si trova tre chilometri sopra Brisighella e in quel momento si poteva scendere solo con un piccolo furgoncino».
Sono tante le aziende nella zona che si trovano nella stessa situazione. «Si brancola ancora nel buio, nessuno ci ha fatto sapere niente riguardo un eventuale risarcimento dei danni e le assicurazioni non coprono. Non penso si potrà tornare alla normalità di prima, è inevitabile che la gestione dell’azienda cambierà. Se un terreno è franato, entrarci con un trattore è molto pericoloso e l’unica cosa che potremmo fare adesso è piantarci delle piante. A parte la morte dei maialini, l’allevamento non ha subìto danni e continueremo con questo settore forse anche più di prima».