giovedì
26 Giugno 2025
alluvione

Figliuolo in Regione: in elenco 6mila opere. Fino a 20mila euro per le aziende

Al commissario ribadita la stima di 8,8 miliardi di danni. «Il mio impegno a mettere a punto in tempi brevi un piano di lavoro»

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Figliuolo In Emilia Romagna

Il commissario alla ricostruzione Francesco Paolo Figliuolo in visita in Emilia-Romagna: dopo aver sorvolato le aree colpite dall’alluvione ha incontrati sindaci e presidente delle Province alluvionate, le parti sociali, sindacati e imprese.

Gli incontri sono serviti a fornire al commissario il quadro della situazione e a fare il punto sulle questioni aperte.

Tra le più urgenti le priorità di intervento per il ripristino di argini, strade e frane, in base alla ricognizione trasmessa al dipartimento nazionale di protezione civile il 23 giugno scorso. L’elenco provvisorio è di circa 6mila opere per una spesa prevista di 1,9 miliardi di euro che ora il Governo dovrà finanziare. Il dossier è stato consegnato oggi anche al commissario Figliuolo, con le opere suddivise tra cantieri già chiusi, in corso e da avviare e rendicontare entro l’anno, con l’obiettivo di stabilire le priorità di esecuzione dei lavori in particolare su fiumi e viabilità.

La seconda questione riguarda i primi rimborsi alle imprese colpite, alle quali verrà dato un contributo fino a 20mila euro. Al momento, infatti, mentre è già stato attivato il meccanismo per erogare i 5mila euro di primo sostegno immediato ai cittadini con l’anticipo di 3mila già a luglio, ancora non è stato avviato il meccanismo di ristoro per aziende e attività economiche.

Terzo tema al centro del confronto, la quantificazione delle risorse destinate all’Emilia-Romagna, insieme alla garanzia del 100% di indennizzi a cittadini e imprese, al di là dei primi contributi possibili.

Come noto la Regione ha già presentato al Governo una prima stima dei danni pari a circa 8,8 miliardi di euro.

«Ho deciso di venire subito in Emilia-Romagna – ha dichiarato il generale Figliuolo -, perché è la regione più colpita dall’ondata di maltempo dello scorso maggio. Sono qui per ascoltare le necessità e mettermi a disposizione, con la volontà di lavorare insieme fin da subito. Il mio impegno è mettere a punto in tempi brevi un piano di lavoro. E questa non sarà una visita isolata, ma tornerò presto sul territorio per visitare le province coinvolte, perché ritengo sia giusto rendersi conto di persona della situazione».

«Ringrazio il generale Figliuolo – ha affermato il presidente Bonaccini – che, ancor prima della nomina formale, che auspichiamo arrivi al più presto, ha deciso con grande senso di responsabilità di venire subito in Emilia-Romagna, rispondendo all’invito che gli ho fatto a nome dei territori e del sistema regionale. È un segno di rispetto verso le popolazioni colpite che ovviamente apprezziamo, anche perché, lo ribadiamo, non c’è più un minuto da perdere».

«Dobbiamo procedere spediti. Con l’autunno non tanto lontano – ha continuato Bonaccini -, abbiamo bisogno di mettere in sicurezza il territorio: fiumi, frane, strade, per non farci cogliere impreparati e non rendere vano quello che abbiamo già fatto, i cantieri già chiusi per gli interventi più urgenti, subito dopo il 17 maggio. Il generale Figliuolo avrà da questo territorio tutta la collaborazione possibile. Come ha potuto vedere, qui siamo abituati a lavorare insieme, per obiettivi comuni: in questo caso far ripartire la nostra regione».

Figliuolo E Bonaccini

La situazione
Al momento sono ancora 486, di cui 72 minori, le persone accolte in strutture messe a disposizione dai Comuni o in alberghi: 245 nella provincia di Ravenna, 161 in quella di Forlì-Cesena, 78 nella Città metropolitana di Bologna e 2 in carico nella provincia di Rimini.

Sono 760 le strade comunali e provinciali chiuse alla circolazione: 431 completamente e 329 parzialmente, mentre su altre 162 si procede a senso unico alternato. Inoltre, sono 1.105 le frane segnalate: 149 nel Bolognese, 455 in provincia di Forlì-Cesena, 42 nel Modenese, 297 nel Ravennate, 15 nel Reggiano e 147 nel Riminese.  Dalla prima stima il numero degli edifici coinvolti è di 1.890.

Ancora 365 i volontari al lavoro: 119 del sistema di protezione civile dell’Emilia-Romagna, 161 del sistema nazionale e 85 delle colonne mobili delle Regioni Friuli-Venezia Giulia, Piemonte e Lazio.

Per quanto riguarda i danni pubblici, sulla base della ricognizione inviata al dipartimento nazionale di protezione civile, i primi lavori urgenti ammontano a 1,9 miliardi di euro, così suddivisi: totale opere ultimate 16.149.905,60 euro, lavori in corso 507.006.385 euro, ulteriori opere da avviare e rendicontare entro dicembre 2023 312.512.160 euro, interventi da attivare e rendicontare entro aprile 2024 262.265.048,91 euro, interventi da attivare nel 2024 e che saranno rendicontati oltre aprile 2024 835.115.236,66 euro.

A questi primi 6.469 interventi si aggiungono ulteriori 3.145 interventi di ripristino del danno per 2.520.781.580,79 euro (d.lgs 1/2018).

Per quanto riguarda i privati, la prima stima dei danni su un numero di edifici stimati in 70.302 (68.432 aree allagate, 1.890 aree in frana) ammonta a 2.182.000.000 euro.

La prima stima sul numero delle imprese potenzialmente danneggiate è di 9.542 per un totale complessivo di 943.218.821 euro, dove non sono comprese le spese per la ricostruzione delle scorte e il mancato reddito e mentre è ancora in corso l’analisi sul territorio montano.

Per quanto riguarda le aziende agricole, in base a una prima stima, sono 8.935 quelle danneggiate per 1 miliardo e 100 milioni. Anche in questo caso senza contare la ricostruzione delle scorte e il mancato reddito.

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